Percezione illecita di fondi pubblici, carenza di organico, corruzione. Sono questi i fenomeni denunciati nella relazione di Francesco Paolo Romanelli, presidente della Sezione Giurisdizionale, durante l’inaugurazione dell’anno 2019 della Corte dei conti di Bari.
Nel 2018 la Corte dei Conti della Puglia si è occupata prevalentemente di indebite percezioni di contributi pubblici (il 27% del totale dei procedimenti) e di illeciti commessi dalle società cui i Comuni affidano la riscossione dei tributi locali. In totale le sentenze di condanna sono state 93 per un danno complessivo di 33,2 milioni di euro.
“Questo deleterio fenomeno di illecito utilizzo, e dunque di sperpero, delle risorse pubbliche destinate dal legislatore nazionale e dagli organismi comunitari ad investimenti produttivi per favorire la crescita economica, ha assunto in questa regione carattere di preoccupante generalità” si legge nella relazione. “Il danno accertato l’anno scorso dalla sezione giurisdizionale Puglia è pari al 25% di quello nazionale – ha spiegato Romanelli -. La falla è nei controlli amministrativi che dovrebbero essere effettuati durante la gestione delle opere finanziate da parte delle amministrazioni che elargiscono le somme e noi qualche volta citiamo a titolo di colpa anche coloro che non hanno controllato”.
Nella relazione il presidente Romanelli ha inoltre sottolineato come anche la magistratura contabile soffra di una “grave carenza di organico”, con 5 magistrati rispetto ai 9 previsti: “Il Parlamento recentemente ha autorizzato la copertura di tutti i posti che erano vacanti, – ha detto – noi siamo arrivati ad uno scoperto di organico come Corte dei Conti pari a circa il 35%, auspichiamo che nel giro di questi due anni vengano coperti e che venga qualcuno anche a Bari”.
A tracciare un bilancio dei 12 mesi da poco conclusi, il procuratore regionale Carmela de Gennaro.
Le azioni conseguenti all’illecito utilizzo di contributi e finanziamenti pubblici hanno portato, da parte della Procura della Corte dei Conti pugliese, a 33 atti di citazione nel 2018, +10%, per un ammontare complessivo di circa 10 milioni di euro, +100% rispetto al 2017. “Un dato significativo è purtroppo quello della ricorrente latitanza dell’amministrazione danneggiata” che si sottrae spesso all’obbligo di denuncia, rileva de Gennaro.
Nel 2018 sono stati recuperati complessivamente 1,3 milioni di euro. Nell’ultimo quinquennio l’attività di esecuzione delle sentenze, a fronte di condanne per complessivi 39 milioni di euro, ha consentito il recupero della somma complessiva di 22 milioni, pari a circa il 58%.
C’è poi un capitolo della relazione sul corretto reclutamento delle figure professionali. “A fronte del reiterato blocco del turn-over, – spiega de Gennaro – è stata avviata una varietà impressionante di formule alternative di nomina e incarichi che, superando nell’immediato le gravi carenze di organico determinatesi nel corso degli anni, ha prodotto effetti tutt’altro che positivi”.
Nella relazione si riportano i dati relativi ai nuovi procedimenti, 5.277 nel 2018 e 4.141 definiti, con una giacenza finale di 20.814 fascicoli, pari ad un carico medio per ogni magistrato di 3469 fascicoli. “Come negli ultimi tre anni, anche nel 2018, la procura regionale per la Puglia – spiega de Gennaro – si è collocata al primo posto fra tutte le procure regionali con riguardo non solo al numero dei nuovi fascicoli aperti e al carico medio per ogni magistrato, bensì anche con riferimento al numero dei fascicoli definiti e, più in generale, alla produttività complessiva, con un incremento rispetto all’anno precedente del 10%, attestandosi su livelli ben superiori a quella nazionale”.