Agricoltura

Xylella, nella lettera di Emiliano e Di Gioia il grido d’allrme di una intera regione

“Occorre un piano straordinario e specifico che stanzi, nei prossimi 5 anni, non meno di 500 milioni di euro oltre quelli già previsti dal Piano di Sviluppo Rurale o da altre misure emergenziali”. Una lunga e puntuale missiva quella che il governatore Emiliano e l’assessore alle Politiche Agricole Di Gioia hanno scritto a quattro mani ai parlamentari e agli europarlamentari pugliesi, nonché ai consiglieri regionali e al partenariato sociale proprio per lanciare un grido d’allarme per salvare l’olivicoltura della regione. Una missiva in cui si evince che il tempo è poco e non si può più aspettare, un testo preciso con indicazioni, rimedi e proposte che presidente e delegato di giunta sperano arrivi presto a destinazione e ponga rimedio una volta per tutte alla morte dell’olivicoltura ulivi pugliesi.
“Negli ultimi anni circa 180.000 ettari di oliveti, quasi il 40% della Sau delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, sono in area dichiarata infetta da Xylella fastidiosa. Considerando una media di 110 piante per ettaro, si può stimare che 20 milioni di piante di olivo ricadono in una zona in cui non è più possibile eradicare il batterio e sono condannate ad un progressivo manifestarsi e diffondersi dei sintomi della malattia, con numeri in evidente e preoccupante crescita. Ai danni arrecati alle aziende agricole – continua la missiva – si sommano i danni per i vivai siti in area delimitata, i danni per i frantoi e, ovviamente, i danni per il paesaggio regionale. I danni strutturali riguardano un numero di soggetti economici colpiti che è egualmente elevato. La prima attenzione non può, però, non essere sull’aspetto sociale ed economico: solo nel 2018 nelle aree colpite – 1 milione di giornate agricole perse, cali di produzione sino al 90%.
Quest’anno la Puglia vive anche un ulteriore evento dannoso ovvero la gelata del febbraio 2018 che ha colpito in maniera senza precedenti gran parte degli oliveti regionali per cui la Regione Puglia ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità hanno colpito i territori compresi in 32 comuni tra il basso tavoliere, l’Alta Murgia e parte del Sud Est Barese e il Tarantino Orientale. Sono state colpite le aree in cui è presente l’olivicoltura maggiormente specializzata con danni che secondo le stime dell’amministrazione regionale ammonterebbero a 186 milioni di Euro ma sono destinati ad aumentare se si dovessero riscontrare effetti anche sulla seconda annualità produttiva.
Le sofferenze dell’olivicoltura sono confermate da alcune stime della campagna di produzione italiana di olio di oliva 2018-19 secondo cui ci sarebbe stato un eccezionale e drammatico calo produttivo con un crollo del 58% della produzione. L’impatto sull’agricoltura pugliese e sull’intera economia regionale è assai evidente dato che il comparto olivicolo contribuisce conta su 270 mila imprese olivicole ed un fatturato di 522 milioni di euro l’anno pari al 13% del totale della produzione agricola regionale.
In uno scenario di tali dimensioni, il territorio pugliese non può che reclamare norme che consentano di velocizzare l’espianto degli oliveti infetti e la loro sostituzione con piante immuni o resistenti operando in deroga alla presenza di vincoli nazionale; leggi che facilitino la commercializzazione in area infetta dei prodotti vivaistici derivanti da vivai siti in area delimitata; norme tese ad aumentare la quota nazionale “vigneto” dei territori colpiti da xylella; misure di aiuto che possano consentire forme di indennizzo per i frantoi, e sostegno alla creazione di una filiera virtuosa (energetica, artigianale, di prodotto) che sappia valorizzare il legno derivante dall’elevatissimo numero di alberi che saranno espiantati.
Inoltre è indispensabile che siano individuate ulteriori risorse economiche, addizionali a quelle già disponibili, per finanziare un vero e proprio piano olivicolo teso a ristorare le perdite alle aziende della filiera colpite dalla batteriosi e dalle gelate; ripristinare la potenzialità produttiva delle aree infette da Xylella consentendo il reimpianto di piante resistenti o immuni; favorire l’adeguamento dei vivai posti in area delimitata affinché possano accreditarsi come sito indenne; sostenere il monitoraggio delle aree infette; avviare una campagna di espianto e reimpianto di tutti gli ulivi colpiti da Xylella, e agevolare una più efficace applicazione delle misure fitosanitarie da parte delle pubbliche amministrazione. E’ incomprensibile – conclude la lettera – come davanti ad una catastrofe di dimensioni epocali, il Governo sia prudente, lento a prendere decisioni e soprattutto, lesini sulle risorse. Siamo pronti ad intraprendere ogni azione di disobbedienza civile necessaria fino a quando non verrà varato il piano straordinario che la Puglia attende e merita. Non permetteremo che il paesaggio, l’economia, l’ambiente, la storia stessa della Puglia venga sacrificata sull’altare della indifferenza nazionale”.

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