Certamente non è casuale la scelta dell’8 marzo alle 21, per l’anteprima al Teatro Politeama Italia di Bisceglie (ne seguiranno altre a Bari, dal 14 al 17, prima del debutto ufficiale al Napoli Teatro Festival, in luglio), del nuovo spettacolo firmato da Carlo Bruni, scritto da Eleonora Mazzoni e dedicato alla grande stilista Elsa Schiaparelli (1890-1973). Fra le più influenti figure nella moda del Novecento, più vicina all’arte che all’artigianato, Elsa diventa famosa alla fine degli anni 20 del secolo scorso. Protagonista di quella rivoluzione del costume e degli stili di vita che ancora oggi influenza le nostre esistenze, la Schiaparelli rivoluziona l’idea stessa di bellezza, creando un nuovo modello femminile e contribuendo all’emancipazione delle donne, insieme, anche se da postazioni diverse e spesso conflittuali, alla Chanel.
Nata a Roma, in una famiglia colta e ricca di talenti, Elsa Schiaparelli è amica e collaboratrice di artisti come Dalì, Cocteau, Aragon, Ray, Clair, Duchamps, Sartre. Ma dopo aver vestito Katharine Hepburn, Lauren Bacall, Greta Garbo, Marlene Dietrich, Elsa decide negli anni cinquanta che quel “nuovo” mondo non la riguarda più e lo lascia, ritirandosi a vita privata. Schiaparelli life – il titolo dell’opera – prova a evocare questo passaggio prediligendo un’indagine emotiva sul distacco, tributo necessario a ogni cambiamento, piuttosto che l’impossibile impresa di sintetizzare la vita e le opere di questa donna straordinaria. In una scena concepita da Maurizio Agostinetto, l’attrice Nunzia Antonino interpreta la stilista, attraverso un dialogo surreale con Pascal, l’attore Marco Grossi. Le immagini in movimento sono di Beatrice Mazzone, la cura delle luci di Tea Primiterra e Giuseppe Pesce, mentre preziosa è stata la collaborazione degli storici della moda e stilisti Luciano Lapadula, Vito Antonio Lerario e Maria Pascale.