Ricorsi depositati in aumento del 18,5%, incremento del 12,1% di quelli decisi e calo del 5,6% dei pendenti. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia tira le somme sull’anno giudiziario conclusosi da qualche mese e lo fa tracciando il bilancio del differenziale tra il 2017 e il 2018. E’ evidente che il Tar è riuscito a risolvere più affari di quanti ne siano stati inoltrati. Parola del presidente Angelo Scafuri che apre in questo modo la sua relazione.
Le sentenze in totale sono state 1477: di queste il 32,4% sono state accolte mentre il 28,9% sono state respinte.
Tra i ricorsi depositati nel 2018, 300 riguardano l’esecuzione del giudicato, 275 edilizia e urbanistica e 214 appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, materie queste che si confermano anche i primi posti per quanto concerne il numero dei ricorsi decisi durante lo scorso anno e per percentuali di casi pendenti.
Nel campo della Sanità, invece, sono pendenti 373 casi – il 9,1% del totale – con 80 depositi e 63 decisi. “Come ogni anno – spiega Scafuri – non possiamo non stigmatizzare le fattispecie tipiche e sintomatiche della mala amministrazione in questo comparto che danno luogo a contenziosi dalle particolari problematiche”. Anche il comparto del Pubblico Impiego numera 81 nuovi depositi, 323 casi pendenti e 129 decisi. “Quello dei contratti pubblici – secondo il presidente – è un comparto le cui cause sono molto complesse e richiedono tempo e particolare attenzione. Tuttavia – conclude soddisfatto – attesa la rilevanza della materia e dei suoi riflessi sull’economia, la completa evasione dei ricorsi in materia di appalti pubblici e l’aver fissato udienze già per il 2019 fa ben sperare”.