Durante la visita all’interno del
carcere di Foggia, il capo il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Francesco Basentini,
ha potuto rendersi conto della gravità della situazione presente a Foggia a seguito del grave sovraffollamento di detenuti, a cui
corrisponde un organico insufficiente”. Lo afferma in una nota il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), Federico Pilagatti, sottolineando che “il carcere di Foggia è il secondo della regione Puglia, con un sovraffollamento di detenuti pari a circa l’80% dei posti disponibili regolamentari (358 con 620 detenuti); mentre
l’organico della polizia penitenziaria si è ridotto a poco più di 250 unità”. Quello di Foggia – rileva – è un penitenziario sovraffollato di detenuti all’inverosimile, di cui molti pericolosi ed emergenti boss senza scrupoli, a cui si fa fronte con un organico di poliziotti largamente insufficiente, e che rende l’istituto particolarmente fragile ad eventuali situazioni di emergenza”. “All’ingresso del carcere di Foggia – prosegue – si può notare la mancanza di qualsiasi sistema di videosorveglianza, nonostante negli anni si siano spesi milioni di euro per attrezzare il penitenziario di telecamere mai
installate”. “Altra richiesta che il Sappe ha trasmesso a Basentini – conclude Pilagatti – è la possibilità di automatizzare alcuni
posti di servizio che potrebbero tamponare qualche falla determinata dalla carenza di poliziotti, nonché a migliorare alcune postazioni lavorative completamente