Non voleva uccidere solo se stesso: ha provato a mettere in atto una vera e propria strage. E’ quanto successo a Carapelle, nel Foggiano, dove i carabinieri hanno arrestato un pregiudicato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, con le accuse di atti persecutori e tentata strage.
Protagonistra della vicenda, un 73enne che nella notte tra sabato e domenica ha tentato di far esplodere il proprio appartamento al fine di uccidere se stesso e tutti i condomini, con i quali aveva continui dissidi. Solamente il pronto e deciso intervento di carabinieri e vigili del fuoco, allertati dai vicini per il forte odore di gas che proveniva dall’appartamento, ha evitato che si verificasse il disastro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale del capoluogo dauno.
L’uomo è stato accompagnato nel reparto di Psichiatria degli Ospedali Riuniti di Foggia. Tuttavia, i carabinieri, insospettiti dal fatto che l’uomo avesse impiegato addirittura sei bombole di gpl per togliersi la vita, hanno scoperto che l’atto era stato premeditato, al culmine di una serie di atti persecutori posti in essere ai danni dei coinquilini. Questi ultimi, per più di un mese, erano stati vittime delle sue violenze verbali e minacce di morte. La deflagrazione doveva coinvolgere tutto lo stabile.
Questa l’ipotesi degli inquirenti dato che l’anziano nel 1983 era stato condannato a nove anni di carcere proprio per un omicidio commesso al culmine di una lite con altri coinquilini dello stabile di edilizia popolare dove risiedeva. Il Comune di Carapelle, inoltre, ha provveduto a revocare l’assegnazione dell’appartamento per inadempienze contrattuali.