Cronaca

Mafia, ancora a lavoro le commissioni a Manfredonia e Cerignola

Ancora tre mesi per stabilire se ci sia un condizionamento mafioso negli apparati amministrativi di Manfredonia e Cerignola.
Il Prefetto di Foggia ha prorogato fino al 9 luglio 2019 il lavoro delle due commissioni antimafia insediatesi lo scorso 9 gennaio nei due comuni foggiani con l’intento di acquisire e controllare tutti gli atti disposti e approvati dalle due amministrazioni comunali. Proseguirà quindi per altri 90 giorni la verifica della sussistenza di eventuali forme di condizionamento mafioso all’interno delle macchine amministrative.
A Cerignola la commissione è composta dal viceprefetto Angelo Caccavone, dal comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale carabinieri di Foggia, Pierpaolo Mason, e dal Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziario della Guardia di Finanza di Foggia, Francesco Salanitro.
Mentre a Manfredonia l’inchiesta è stata affidata al viceprefetto Francesco Paolo D’Alessio, al commissario capo di polizia Michelina Di Carlo e al comandante della 3^ Sezione del Nucleo Investigativo del Comando provinciale carabinieri di Foggia, Francesco Colucci.
Proseguirà quindi il lavoro delle commissioni antimafia nei due comuni foggiani. Il territorio, però, non è nuovo a situazioni di questo genere. Negli anni scorsi, infatti, le apposite commissioni hanno portato allo scioglimento dei comuni di Monte Sant’Angelo nel 2015 e di Mattinata nel 2018.
Intanto sembrerebbero confermate le dimissioni del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi che, a quanto pare, non tornerà sui suoi passi. In caso di scioglimento anticipato del Consiglio comunale, qualora si dovesse accertare un’infiltrazione mafiosa, arriverebbero ugualmente i commissari ministeriali per un periodo di 18 mesi.

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