È valida la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino figlio di due donne, una inglese e una italiana, fatta dal Comune di Bari circa due anni fa e finita nei mesi scorsi al centro di un contenzioso giudiziario. Il Tribunale di Bari, chiamato a decidere sulla questione, ha dichiarato “l’estinzione del procedimento” dopo la rinuncia da parte della Procura di Bari che inizialmente aveva impugnato l’atto, ritenendo che il Ministero dell’Interno “non può pretendere la prosecuzione del giudizio”. Per i giudici, cioè, “il Ministero dell’interno non può considerarsi legittimato all’azione di rettificazione degli atti dello stato civile”. Nel procedimento erano costituiti il Comune di Bari, che ha sempre sostenuto la validità della trascrizione dell’atto, e l’avvocatura per i diritti Lgbti, sulla stessa posizione.