Cultura

Messaggio radio in codice morse per 28simo anniversario sbarco della Vlora

“Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”: l’amplificazione del segnale radio che in codice morse riproduce questa frase pronunciata dal sindaco Enrico Dalfino l’8 agosto del 1991, ha aperto l’iniziativa organizzata per il 28esimo anniversario dello sbarco nel porto di Bari della nave Vlora con a bordo 20mila albanesi. In pochi minuti il messaggio lanciato nell’etere grazie al supporto tecnico dell’Associazione Radioamatori Italiani di Bari, ha viaggiato per migliaia di chilometri, con le prime risposte giunte da città del Nord Italia. L’evento, promosso dal Comune di Bari con il sostegno di Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione, è stato realizzato nell’ambito della mostra ‘On Board’, allestita nel teatro Margherita di Bari a cura del Festival internazionale di fotografia, arte, musica e contaminazioni dal Mediterraneo ‘PhEST’. La mostra, con opere degli artisti Federico Winer, Noelle Mason, Dario Agrimi e Jasmine Pignatelli, autrice della scultura che raffigura in morse la frase del sindaco Dalfino su un edificio al quartiere San Girolamo di Bari, è dedicata proprio al tema del porto come “spazio che pone in relazione, unisce luoghi, culture, immaginari lontani”. All’iniziativa hanno partecipato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, con Giuseppe Dalfino, figlio di Enrico, e molti dei protagonisti di quei giorni. “L’arrivo della Vlora col suo carico di umanità in fuga, alla ricerca di un futuro di diritti e di opportunità, – ha detto il sindaco – è una di quelle scene che chiunque sia nato e cresciuto a Bari non potrà mai dimenticare. Oggi abbiamo voluto essere qui per commemorare quell’evento drammatico all’interno di un allestimento dedicato ai porti, in un momento in cui sui porti italiani si utilizza una retorica molto negativa, che non tiene in alcun conto i diritti degli esseri umani. Per questo per noi, oggi, – ha aggiunto Decaro – è tanto più importante ricordare insieme, e rilanciare simbolicamente nell’etere le parole di Enrico Dalfino, il sindaco che ha preso sulle spalle il dolore e la disperazione di quegli uomini e quelle donne stremati, facendosi carico di una situazione che non aveva precedenti nella storia del nostro Paese e pagando per questo un prezzo altissimo, umano e politico”.

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