Di seguito la dichiarazione del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto
“Si parla molto di Fase 2 e di ripartenza ma purtroppo ci scontriamo con inefficienze consolidate. Niente da fare, gli errori del passato non sono serviti ad un sostanziale e poderoso cambio di marcia! I dati dell’AGEA (si allega tabella) sono chiari: l’avanzamento della spesa (pubblica e quota Feasr), al 31 marzo scorso, sostenuta per gli Aiuti in Agricoltura (il famigerato PSR) continua a vedere la Puglia fanalino di coda di tutte le altre Regioni italiane. Il dramma è che in questo caso non esiste neppure un SUD che arranca rispetto alle Regioni del Nord, perché, per esempio, la Calabria è fra quelle più virtuose avendo già raggiunto e superato il target di spesa previsto al 31/12/2020.
“Né tanto meno la ‘maglia nera pugliese’ può essere imputata al Covid-19, in quanto il coronavirus è un’emergenza nazionale che riguarda tutte le Regioni. Perché avrebbe dovuto penalizzare solo la Puglia che con un avanzamento della spesa pari al 30,62% è notevolmente al di sotto la media nazionale che è del 45,07%, ma anche di quella delle Regioni del Sud che è pari al 39,81%?
“Il mancato utilizzo dei fondi europei sarebbe per il 2020 un vero e proprio delitto che ha per vittime gli agricoltori pugliesi alle prese con la Xylella che avanza inesorabilmente, ma con un settore agricolo ed in particolare caseario-florovivaistico praticamente al collasso. Chiediamo, quindi, anche più aiuti al Governo e all’Europa, ma diamine spendiamo almeno le risorse che abbiamo! Tenuto conto che la Regione Puglia è anche ultima, a notevole distanza dalle altre Regioni, come percentuale di realizzazione delle spese degli anni di impegno 2015+2016+2017 con appena il 61,60%. Lo scorso 31 dicembre abbiamo corso il rischio di perdere definitivamente oltre 86 milioni di quota FEASR, recuperati grazie a un pressing trasversale sul commissario all’Agricoltura europeo. Quest’anno i fondi europei ancora da spendere entro il prossimo 31 dicembre sono ad oggi oltre 336 milioni di euro di spesa pubblica dei quali circa 204 milioni di euro di quota Feasr, e siamo ad aprile, ci rimangono solo otto mesi. Ad occhio e croce la situazione è notevolmente peggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando occorreva ancora spendere al 31/12/2019 oltre 290 milioni di spesa pubblica, dei quali circa 176 milioni di euro di quota Feasr”.