Dopo mesi di intenso lavoro, di attenta verifica dell’innovativa impiantistica e dei più avanzati sistemi informatici adottati; di analisi delle complesse procedure di funzionamento e di rispondenza dei parametri delle acque trattate con gli elevati standard previsti dalla normativa vigente, il depuratore di Bari Ovest è entrato nella sua piena e nuova funzionalità.
Realizzato con un imponente sforzo finanziario, pari a 35 milioni di euro, messo in campo dalla Regione Puglia e dall’AIP (Autorità Idrica Pugliese), l’impianto – la cui capacità di trattamento viene incrementata da 241.000 a 360.000 abitanti equivalenti – è destinato a rafforzare e rendere più efficiente l’ampio e complesso sistema della depurazione a servizio della città di Bari, in particolare delle circoscrizioni di Fesca – San Girolamo, Palese, Santo Spirito, parte di Murat e Zona Industriale, e di alcuni comuni limitrofi (Modugno, Grumo Appula, Binetto, Bitetto, Toritto e Palo del Colle).
“Con questa nuova realizzazione la città di Bari si dota di un’impiantistica di assoluta eccellenza, destinata ad incidere profondamente sull’efficienza del servizio fornito ai cittadini, in un’area urbana così importante e fondamentale come quella del capoluogo regionale e di alcuni comuni vicini. Un’opera fondamentale per la qualità della vita dei cittadini, di cui occorre dare merito alla sensibilità della Giunta Regionale, alla capacità di pianificazione del cda di Acquedotto Pugliese e all’abilità progettuale dei nostri tecnici”, ha detto il presidente di AQP, Simeone di Cagno Abbrescia.
“Un‘opera di importanza strategica per la città di Bari e per una serie di comuni limitrofi, risultato di dieci anni di gestazione, tra ricerca delle risorse necessarie e loro implementazione. La depurazione insieme al riciclo dei fanghi sono voci destinate ad assumere un rilievo sempre maggiore, in vista di quella rivluzione ambientale da tutti auspicata e non più rinvabile”, ha affermato Vito Colucci, direttore generale dell’Aip.
“I lavori realizzati presso il depuratore di Bari Ovest consentono alla città di Bari di compiere un significativo passo in avanti, nella direzione di una qualita della vita per i cittadini che sia sempre più soddisfacente Un passo di cui siamo grati all’Acquedotto Pugliese, alla Regione Puglia e all’Aip, che si sono impegnati concretamente perché l’opera fosse realizzata e con questi risultati così positivi”, ha osservato l’assessore al patrimonio del comune di Bari, Vito Lacoppola.
Con lavori di ristrutturazione e potenziamento della linea acque, della linea fanghi e della combustione del biogas, ai fini della produzione di energia elettrica e termica, e il miglioramento del trattamento dell’aria, l’impianto depurativo di Bari Ovest, collocato su un’area di circa 67.000 m², tra il quartiere San Paolo e la zona industriale della città, rappresenta insieme al depuratore di Bari Est, il perno del complesso sistema della depurazione a servizio del capoluogo e di alcuni importanti centri limitrofi.
Con opere realizzate a partire dal 1975 per il trattamento dei reflui di parte del nucleo urbano della città di Bari, della zona industriale della città e del comune di Modugno, l’impianto è entrato in esercizio nel 1980. Nel 1985 si provvede al collettamento con lo stesso depuratore dei reflui provenienti da Santo Spirito e Palese e, dai primi anni ‘90, con l’entrata in esercizio del collettore intercomunale Toritto-Modugno, vi si conferiscono anche i reflui degli abitati di Grumo Appula, Binetto, Bitetto Toritto, Palo del Colle.
Le soluzioni tecniche ed ingegneristiche adottate per la realizzazione delle opere sono state informate all’adozione di tecnologie e schemi funzionali caratterizzati da elevate garanzie dei rendimenti depurativi, all’ottimizzazione degli ingombri planimetrici e del profilo idraulico dei manufatti, al contenimento dei costi energetici e di manutenzione, all’incremento della flessibilità di esercizio in fase di manutenzione ordinaria e straordinaria, all’ottimizzazione dell’accessibilità delle opere, con particolare riguardo alle condizioni di sicurezza degli addetti, alla minimizzazione dei costi di smaltimento dei fanghi attraverso la riduzione dei quantitativi ed il miglioramento della qualità degli stessi.
L’applicazione dei suddetti principi, nella fase esecutiva, non si è limitata ai soli comparti impiantistici – oggetto degli interventi individuati dal progetto definitivo – ma ha investito l’intera configurazione plano-altimetrica della linea acque e della linea fanghi. In particolare, per la linea acque, sono stati realizzati un nuovo comparto di arrivo e grigliatura, ricostruiti per intero i sedimentatori primari e quelli secondari, ricostruite le stazioni di ossidazione biologica, con ampliamento dei volumi, fino a raddoppiarli, e l’adozione di sistemi di aerazione più efficienti, mentre per la linea fanghi, sono stati ricostruiti tre digestori con impiego delle moderne tecnologie, adottate sia per le opere civili che per gli equipaggiamenti elettromeccanici, previsti la dotazione di ispessitori dei fanghi e del gasometro, il riavvio in esercizio della centrale termica a servizio dei digestori, del gasometro e delle torce biogas, e potenziate le opere per la disidratazione dei fanghi. Interventi, questi ultimi, mirati a ridurre significativamente le quantità di fango da smaltire.
Sono state, inoltre, adottate soluzioni innovative per il trattamento e deodorizzazione dell’aria, previa copertura delle stazioni maggiormente odorigene, e avviato un impianto di cogenerazione alimentato dal biogas prodotto dai fanghi, che consentirà di produrre energia elettrica per l’esercizio dell’impianto di depurazione ed energia termica per riscaldare il fango da sottoporre al processo di digestione, in modo da aumentare la produzione di gas metano che, in un circolo virtuoso, consente di alimentare la caldaia per la produzione di calore.
L’avvio dell’impianto di cogenerazione sul depuratore di Bari Ovest, insieme a quello del depuratore di Bari Est, rappresenta per Acquedotto Pugliese e per il suo azionista la Regione Puglia un passo fondamentale in termini di sostenibilità ambientale a tutto beneficio della città e di uno sviluppo sostenibile, nel rispetto delle fonti energetiche disponibili. I depuratori – è opportuno ricordare – sono presidi sanitari a tutela del territorio e della qualità di vita complessiva dell’area servita, con l’esclusivo compito di restituire al loro ciclo naturale e con modalità compatibili e rispettose dell’ambiente, le acque provenienti dalle abitazioni dei cittadini allacciate regolarmente alla pubblica fogna.