Nel corso del convegno internazionale “Innovation Challenge Workshop on Policy and Regulations” è stata presentata la legge regionale pugliese sulla valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero.
E’ considerata come una “best practices” a livello europeo in materia di filiera corta del settore agro-alimentare. I contenuti della normativa pugliese sono stati illustrati nella capitale polacca dal consigliere regionale Enzo Colonna, promotore e primo firmatario della legge regionale, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Leo Di Gioia. Il workshop di Varsavia è una delle tappe del progetto di ricerca europeo Skin che rientra nel programma Horizon2020 e si propone di sviluppare una rete tematica sulla filiera corta agroalimentare e colmare il gap tra mondo della ricerca, operatori economici e policy maker. Il programma della ricerca, di durata triennale, è coordinato dal Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia, ha come responsabile scientifico il Prof. Francesco Contò e coinvolge 21 partner, tra enti, università, associazioni di categoria, aziende e organizzazioni di supporto all’innovazione provenienti da 14 paesi. La legge individua sulla valorizzazione dei prodotti a chilometro zero una ‘buona pratica’, di carattere normativo, da diffondere e far conoscere in consessi sovranazionali. Illustrati contenuto e finalità della legge approvata lo scorso aprile. L’intervento legislativo si propone di sostenere le produzioni di qualità a basso impatto ambientale e di promuovere la loro diffusione e commercializzazione, favorendo la vendita diretta da parte degli stessi produttori agricoli. La legge regionale punta a valorizzare nel territorio i prodotti agricoli e agroalimentari ‘a chilometro zero’, ossia quelli che soddisfano requisiti di sostenibilità ambientale e di qualità alimentare promuovendone l’acquisto e il consumo garantendo ai consumatori una informazione trasparente, puntuale ed efficace in ordine alla tracciabilità dei prodotti. In futuro è prevista la creazione di un marchio «Puglia Km 0», un segno distintivo destinato a certificare la provenienza dei prodotti oltre che delle attività che ne fanno uso e con esso l’elenco delle imprese che assicurano la vendita o l’utilizzo di tali prodotti.