Arif, continua la mobilitazione per le stabilizzazioni

Una giornata di lotta con sciopero e contestuale sit-in di protesta dei lavoratori Arif interessati dai processi di stabilizzazione davanti alla Presidenza della Regione Puglia, questa mattina a Bari. La protesta è stata indetta da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
Una delegazione in tarda mattinata è stata accolta dal Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Puglia, Stefanazzi. Dalla Regione è emersa la chiara volontà di avviare il percorso di stabilizzazione per i 110 lavoratori che dovrà avvenire a breve termine. Proprio oggi in Commissione Agricoltura le organizzazioni sindacali sono state audite (in audizione presso la Commissione Agricoltura) sul disegno di legge di modifiche alla legge regionale n° 3, volte ad una ridefinizione della mission dell’Arif e ad una ripartizione delle attività. Modifiche statutarie che, secondo i vertici regionali, sono un chiaro segnale per ridefinire in modo strategico il ruolo dell’agenzia oltre che il commissariamento dell’Arif. Verranno, infatti, demandate all’Agenzia non solo le attività di prevenzione e monitoraggio dell’emergenza Xylella, bensì sarà affidata la gestione delle pratiche di espianto ed impianto di ulivi e le pratiche per la quantificazione e richiesta dei danni da parte delle aziende agricole..
“Alla luce degli impegni assunti dalla Presidenza della Regione Puglia – afferma il Segretario Generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno – è evidente che come organizzazione abbiamo chiesto tempi stretti per la stabilizzazione del personale. Chiediamo questo affinché il nuovo commissario tra i primi atti che compirà annoveri quello di completare il percorso di stabilizzazione. Già la prossima settimana, dopo il passaggio della legge in Consiglio regionale, a nomina avvenuta, chiederemo di essere immediatamente ricevuti dal management dell’Arif al fine di definire al meglio il percorso da intraprendere e, soprattutto, definire i termini entro i quali questa fase di stabilizzazione andrà completata, così da evitare di continuare a far subire ai lavoratori (che già da 8 anni attendono di essere stabilizzati) continui rinvii. Per oggi le tre organizzazione sindacali

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