Sta valutando un ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro di beni del valore di 46mila euro la difesa del sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, indagato per falso, abuso e peculato nell’indagine che venerdì scorso ha portato all’arresto di 5 persone, tra le quali l’ex patron del Bari Calcio Cosmo Antonio Giancaspro. Al sindaco si contesta di aver pilotato la delibera di Giunta comunale con la quale si affidava la custodia e la manutenzione temporanea dello stadio alla società Vigor Trani Calcio, di cui era ritenuto dirigente occulto lo stesso Giancaspro.
“Si dissente totalmente dall’ipotesi accusatoria che considera detta somma quale restituzione degli importi versati dai soci della Vigor per l’acquisto delle rispettive quote dell’associazione sportiva, – spiega in una nota il legale di Bottaro, l’avvocato Mario Malcangi – ribadendosi, invece, che le stesse trovano piena legittimazione nella parte motiva dell’incriminato provvedimento amministrativo”. Secondo l’accusa Giancaspro avrebbe finanziato la squadra di calcio tranese con l’obiettivo di ottenere appalti con il Comune. “Trattarsi di mere congetture – aggiunge Malcangi – smentite dagli stessi atti procedimentali. Dallo stesso carteggio di causa si evince, molto chiaramente, che siffatti progetti costituivano mere ipotesi di lavoro e/o proposte imprenditoriali, non già impegni concreti in relazione ai quali il sindaco vincolava la volontà dell’amministrazione”.
“I commenti, a volte coloriti, che si leggono nelle intercettazioni – conclude il legale – non costituiscono certo conferma di accordi illeciti o prova di sottomissione della parte pubblica ai desiderata del privato imprenditore, ma solo ed esclusivamente la soddisfazione di quest’ultimo per l’attenzione che, opportunamente, l’organo amministrativo prestava rispetto alla presentazione dei relativi progetti”.