Autonomia: dieci consiglieri regionali chiedono di bloccarla

I promotori dell’iniziativa, che invitano i colleghi a sottoscrivere il documento e a proporre modifiche, sono i consiglieri Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Enzo Colonna, Gianni Liviano, Peppino Longo, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea, Mario Pendinelli e Donato Pentassuglia. “La nostra Costituzione – evidenziano i consiglieri in una nota – prevede di trattare a livello locale ciò che ha una dimensione locale, alla condizione che siano preservate l’unità del Paese e l’eguaglianza dei cittadini. In questo senso, la proposta di autonomia del nord ci sembra che presenti profili d’incostituzionalità e un conto salato per le regioni meridionali e anche per l’intero Paese”. “Ci sembra di poter dire – aggiungono – che la richiesta di trasferimento delle materie comporta un incremento di sprechi e di inefficienze, voci classiche della spesa pubblica improduttiva, perché prevedono compartecipazione delle regioni ai tributi statali e un autonomo potere di tassare che per sua natura è in grado di mettere in crisi il rapporto elettorale”. “In termini critici e contabili – concludono – emergono la sanità, con i minori introiti per la Puglia stimati in 682 milioni; la scuola, con la decurtazione di un miliardo a danno delle altre regioni e con una riduzione degli stipendi agli insegnanti del sud; e le infrastrutture, con il trasferimento di numerose tratte stradali, autostradali e ferroviarie”.

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