Aveva già fatto parlare di se alla prima sfilata di febbraio ma adesso il suo messaggio è quello del vincitore. Il primo premio del Carnevale di Putignano va al carro anti omofobia che prende spunto dallo storico Bacio di Klimt per un messaggio di universalità dell’amore.
‘Chi è senza peccato scagli la prima mela’, questo il nome del carro realizzato dall’associazione Carte in regola guidata dal maestro cartapestaio Deni Bianco, già vincitore di passate edizioni. Al secondo posto con uno scarto infinitesimale “Verso la libertà” di Carta e Colore dei maestri Vito e Paolo Mastrangelo e al terzo “La gabbia dei matti” di Chiaro e Tondo di Domenico Galluzzi, new entry di quest’anno tra i maestri cartapestai. Seguono, nell’ordine, “The Wall Incubi dal passato” di associazione La maschera di Domenico Impedovo, “Italian dream libertà di cambiare” di associazione Con le mani di Angelo Loperfido, “La revolution italienne” di associazione Carta Bianca di Francesco Lippolis e infine “Libertà in burrasca” di associazione Carta in festa di Lello Nardelli.
Il carro vincitore – è spiegato nella nota di presentazione delle opere in gara – “è un urlo contro la società gretta e reazionaria che quotidianamente si macchia dei crimini più bassi ed efferati e, colma di moralismi, trova nel conformismo e nell’emarginazione del diverso da sé il proprio appagamento sociale. Amare è un atto naturale, istintivo e meraviglioso. Eppure spesso questa libertà viene inspiegabilmente calpestata. Il discorso si complica se l’amore in questione è quello tra due individui appartenenti allo stesso sesso: l’omofobia regna imperante in una società condizionata da regole e dottrine cariche ancora di intolleranza e odio. L’afflato etereo dell’atto d’amore fermato nel tempo da Klimt è qui reinterpretato in chiave satirica e mostra un bacio tra due amanti dello stesso sesso. Così ci ritroviamo in un nuovo Eden dalle tipiche ambientazioni klimtiane. L’atto è consumato all’ombra dell’albero della vita, simbolo dell’amore come valore universale Intorno vecchie civette scrutano il gesto, condannandolo. Una mela appena morsa rimanda alla simbologia del peccato originale e un ben noto serpente è tronfio del suo nuovo successo. La mela è stata consumata ma stavolta il peccato di cui l’umanità dovrà vergognarsi è un altro; piuttosto che unirci alla massa e nasconderci dietro facili moralismi, oggi tocca a ognuno di noi fare i conti con la propria coscienza, essere paladini delle libertà e sentinelle vigili del nostro tempo storico lottando per la difesa dei diritti di tutti”.