CISL, ANTONIO CASTELLUCCI RIELETTO SEGRETARIO REGIONALE

Antonio Castellucci confermato alla guida della Cisl Puglia alla fine del XIII Congresso che si è svolto a Bari il 21 e 22 marzo. Il Consiglio generale ha anche confermato membri di segreteria regionale Valentia Donno e Salvatore Castrignanò.
Nella seconda giornata dei lavori l’intervento della Segretaria confederale nazionale, Daniela Fumarola, la quale ha detto che “abbiamo appena appreso di questo gravissimo incidente accaduto a Taranto. Continuiamo a dire che non dobbiamo mai sospendere l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo diciamo perché bisogna continuare a fare una campagna di prevenzione, di informazione, continuare ad attivare tutte le leve perché chi esce da casa per andare al lavoro deve poter ritornare e realizzare il proprio progetto di vita. Quindi mai abbassare la guardia: noi continuiamo a farlo tra i nostri delegati, tra le nostre federazioni, e chiediamo che tutto il Paese possa mettere in campo possa mettere in campo un’azione molto più forte rispetto a questa gravissima situazione che purtroppo ancora determina morti”. Sul delicato momento che stiamo vivendo, la Segretaria confederale ha sottolineato: “pensavamo che dopo la pandemia null’altro sarebbe potuto capitare di così devastante, mai avremmo immaginato una guerra. Noi siamo a favore del popolo ucraino, ci stiamo attivando per dare sostegni di natura non solo morale, ma anche di beni di prima necessità. Questa è sicuramente un’emergenza che interessa il nostro Paese e tutta l’Europa. Ci sono settori che rischiano di chiudere perché non ci sono forniture di materie prime; e allora forse bisogna ripensare anche a che tipo di modello di politica industriale noi vogliamo in questo nostro Paese, quali sono gli asset da difendere, quali sono quelli da rilanciare, perché dobbiamo poter corrispondere alle attese dei nostri cittadini, ma io direi di tutta l’Europa”.
Castellucci, appena eletto ha detto “costruiamo insieme la Puglia del domani” slogan scelto per la due giorni congressuale, perché “nonostante il momento complicato e difficile, la Cisl crede al rilancio della Puglia. Abbiamo tutte le potenzialità per farlo, sotto l’aspetto economico, sociale. Insistiamo sulle risorse del Pnrr che dovranno creare più occupazione per giovani e donne, riuscire a ridurre il divario Nord-Sud e rilanciare tutti i settori produttivi. Sono giorni particolari, per la questione Ucraina da un lato e perché dalla pandemia non siamo venuti completamente fuori, però siamo ottimisti, vogliamo crederci”.
Il Segretario ha espresso la convinzione che “il Pnrr sia un’occasione unica, in particolare per le regioni del Sud, per le risorse disponibili ma anche per le opportunità che lo stesso piano potrà offrire. Di fondamentale importanza su queste modalità operative di confronto avviate tra Regione e sindacato confederale è la sottoscrizione l’8 marzo scorso, di un protocollo, il primo in Italia, per la partecipazione e il confronto nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza e del piano nazionale per gli investimenti complementari con l’attivazione di un tavolo regionale, territoriale e settoriali. La cabina di regia costituita avrà la partecipazione di Cgil, Cisl, Uil, Regione Puglia, Upi e Anci e in concreto, vedrà la possibilità di poter lavorare insieme, per il monitoraggio delle risorse da spendere, le loro ricadute su occupazione giovanile e femminile. Sulle crisi aziendali in Puglia ha ricordato che alla fine del 2021 “erano 39 e coinvolgevano 24.633 tra lavoratori e lavoratrici a tempo determinato e indeterminato. In questo bacino sono compresi i lavoratori dello stabilimento ex Ilva, Acciaierie d’Italia, dove tutt’ora si continua a discutere con il Ministero di ammortizzatori sociali e poco o forse nulla di politiche industriali. Tenendo presente un processo di sviluppo che va verso la transizione energetica, è necessario accelerare sul piano industriale affinché non si lasci indietro nessuno tutelando, l’occupazione diretta e indiretta e il rispetto del piano ambientale”.
Castellucci ha evidenziato che “le recenti crisi o dismissioni, che producono ammortizzatori sociali e licenziamenti di alcuni gruppi industriali con importanti stabilimenti in Puglia, ex-Osram, Albini, Canepa, BRSI, Bosch, Tessitura del Salento, Ilva in A.C., Natuzzi, Leonardo, Dema ed altre, mostrano un forte indebolimento nella capacità di attrazione e consolidamento degli investimenti esteri e nazionali fino a problemi di mono-committenza, e pone temi strategici rilevanti sul futuro dell’economia e sulla strategia industriale pugliese e nazionale. C’è bisogno di più occupazione, lavoro stabile, sicuro e ben retribuito. È necessario un investimento importante in politiche attive e formazione per consentire riqualificazione e acquisizione di competenze utili a rimanere, per chi lavora in aziende in crisi, o per entrare nel mercato del lavoro. Chiediamo di puntare sull’industria aerospaziale e tutto il manifatturiero industriale; sulle produzioni agricole di eccellenza e filiere agroalimentari impegnandoci a debellare definitivamente la “Xylella fastidiosa”, su cui chiediamo alla Regione di continuare a perseguire soluzioni con il mondo scientifico; sul settore energetico e farmaceutico; sull’energia pulita e gli impianti di rinnovabili; sul turismo con le tante spiagge “Bandiera Blu” garanzia di salvaguardia dell’ecosistema marino e di sostenibilità, sulla realizzazione in Puglia di un laboratorio nazionale di sviluppo e ricerca tecnologico dell’idrogeno che diventerebbe decisivo verso il processo di decarbonizzazione sia nella siderurgia che per le centrali elettriche; investimenti per la creazione di distretti industriali dell’innovazione green per lo sviluppo di un’industria a supporto della transizione-trasformazione ecologica.
Adesso però, per fare ciò, bisogna uscire al più presto da queste crisi, quindi significa avere tutti insieme, anche in Puglia, una visione chiara di sviluppo, presente e futura, per poter spendere bene le risorse che verranno destinate, per far sì che si possa rilanciare l’economia regionale su un percorso necessario di consolidata crescita di breve, medio e lungo periodo.
Un chiaro esempio sono le due Zes pugliesi istituite per decreto, qualche anno fa, e che finalmente, cominciano a “prendere forma”. La loro realizzazione e il loro funzionamento produrrebbe uno sviluppo trasversale di grande valore economico e sociale, di grande competitività, in quanto consentirebbero investimenti pubblici e privati, interventi che andrebbero dalla logistica, ai trasporti, ai servizi, all’industria, ai mercati, all’agricoltura di qualità, specializzata e di precisione e che permetterebbe, occupazione aggiuntiva con nuove competenze, in particolare qualificata e di giovani, oltre al rilancio dei traffici portuali pugliesi che oggi sono in leggera ripresa.
È necessaria, adesso più che mai, una strategia concreta sulle politiche energetiche, a breve, medio e lungo periodo su cui aprire un confronto anche a livello regionale e su cui come sindacato siamo pronti a discutere. Vorremmo che si iniziasse a decidere un percorso chiaro in modo collegiale e su valutazioni scientifiche e approfondimenti fondati.
L’aumento dei costi dell’energia, del carburante, del gas, la possibile scarsità delle scorte energetiche sembrano però aver colto tutti impreparati. Nel frattempo sul costo dell’energia, in queste settimane assistiamo a talk show, a dibattiti ideologici spesso surreali e tanti altri, privi di supporto scientifico e di approfondimenti che spesso confondono ancor più i cittadini; infatti in questi anni abbiamo assistito a continui no, su ogni ipotesi di qualsiasi insediamento. Per anni ci si è opposti alle trivelle, ai “troppi” insediamenti di rinnovabili, alle pale eoliche in mare, al Tap, mentre oggi leggiamo o assistiamo a disquisizioni con l’ipotesi di un raddoppio della condotta. Ai tanti no dei rigassificatori, mentre oggi qualcuno va alla ricerca di chi si è opposto qualche anno fa, chiedendo perché non ne realizziamo.
Ricordiamo alcune iniziative sulla sicurezza: l’assemblea regionale unitaria svolta in collegamento da remoto con la partecipazione di tantissimi lavoratori in varie aziende pugliesi, organizzata presso la Regione Puglia; una conferenza stampa presso l’Inps Regionale per illustrare le varie iniziative da intraprendere presso le prefetture territoriali, da cui sono stati condivisi protocolli su quasi tutte le province pugliesi; importante unitariamente è stata anche l’audizione presso il consiglio regionale dalla quale è scaturita una mozione approvata all’unanimità, riprendendo in considerazione su nostra sollecitazione, e che ringraziamo la Regione per averlo fatto, una legge voluta dalla Cisl, la legge regionale n° 8 del 2014. La situazione tuttavia oggi è tragica, non c’è giornata nel Paese senza incidenti mortali sul lavoro. La Puglia nel corso del 2021 si attesta come dato regionale al sesto posto per indice di incidenza con 75 decessi, escludendo gli infortuni mortali in itinere. Nel primo mese dell’anno in corso al terzo posto tra le regioni con 3 infortuni mortali.
Un altro fronte che la pandemia ha messo in evidenza in Puglia è quello dei servizi alla persona. Come abbiamo sempre sostenuto in questi ultimi cinque anni nei confronti della Regione, l’impegno deve essere massimo per potenziare la rete dei servizi socio-sanitari sul territorio. Il potenziamento deve essere il fulcro centrale del rilancio del sistema sanitario e sociale territoriale, integrazione indispensabile per la presa in carico efficace dei cittadini, principalmente degli anziani e dei più fragili. Come Cisl, continueremo a chiedere assunzioni di personale che fino a ieri abbiamo chiamato eroi e che oggi qualcuno rischia di dimenticarseli. È necessario che vengano liberate risorse per implementare gli organici, a differenza di quanto accaduto fino ad oggi” ha concluso Castellucci.
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