Da un lato i Gilet arancioni, guidati dal conte Onofrio Spagnoletti Zeuli; dall’altro la Coldiretti Puglia, con il presidente Savino Muraglia . Due linee rette parallele che, come da assioma geometrico, non si incontrano mai. E forse mai lo faranno visto che al tavolo in prefettura alla presenza del ministro Centinaio, oltre a posizionarsi fisicamente sui due lati opposti dell’enorme tavolo del salone, hanno presentato rispettivamente un Piano salvaolio in 10 punti e un Patto per la Puglia olivicola, in altri 10 punti.
Per la Coldiretti Puglia bisognerebbe attivare prima di tutto un Piano 2.0, evoluto che modernizzi gli impianti e rilancia il settore con una nuova strategia nazionale. I gilet, invece, chiedono l’individuazione di una quantità precisa di risorse destinate alle gelate, un commissario straordinario che gestisca la xylella, misure specifiche per frantoi e agevolazioni fiscali per i lavoratori agricoli e le imprese.
I coltivatori diretti, dal canto loro, vorrebbero un fondo di solidarietà nazionale con fondi adeguati, l’eliminazione del segreto di stato sui flussi di importazione dell’extravergine e la promozione della conoscenza e della cultura dell’olio extravergine.