E’ stata sospesa “per motivi di sicurezza” e rinviata al 24 settembre nell’aula bunker di Bitonto l’udienza sul crac della Banca popolare di Bari. Il Tribunale, per la presenza di troppi avvocati che, assembrati all’esterno dell’aula di udienza nel palazzo di via Dioguardi a Bari senza possibilità di mantenere il distanziamento sociale, erano lì per depositare gli atti di costituzione di parte civile di oltre mille azionisti, ha deciso di rinviare individuando un luogo più grande.
Sono oltre mille gli azionisti che chiederanno di costituirsi parte civile nel processo. “Chiederemo la citazione della banca come responsabile civile” dice l’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione Consumatori che rappresenta 160 azionisti. Altri 369 sono difesi dall’associazione Avvocati dei Consumatori, 300 dall’Adusbef, 109 dal Codacons e un’altra cinquantina di azionisti da singoli studi legali. Davanti alla sede di via Dioguardi, stamani, un centinaio di avvocati si sono messi in coda per accedere, nel rispetto delle norme anti-Covid, quindi con mascherina e sottoponendosi a misurazione della temperatura all’ingresso. Nel processo sono imputati Marco e Gianluca Jacobini, rispettivamente ex presidente ed ex condirettore dell’istituto di credito, accusati di diverse condotte di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza. (ANSA).
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