La Banca popolare di Bari sarà responsabile civile nel processo sul crac delle società Fimco e Maiora del gruppo imprenditoriale Fusillo di Noci.
Lo ha stabilito il Tribunale di Bari (presidente Rosa Calia Di Pinto), prendendo così una decisione diversa da quella dell’altro collegio dello stesso Tribunale, chiamato a pronunciarsi sulla medesima questione nel processo agli ex amministratori della banca.
In questo caso i giudici hanno ritenuto che la mancata notifica alla banca, durante le indagini, di un accertamento tecnico irripetibile, relativo alla estrapolazione della copia forense di apparecchi informatici, non leda il diritto di difesa perché l’esito di quegli accertamenti è stato ritenuto dalla Procura “irrilevante ai fini della prova dei fatti contestati” e quindi eliminato dal fascicolo del dibattimento. Nell’altro processo, invece, gli accertamenti irripetibili fanno parte del fascicolo e la quale è stata quindi estromessa dalla responsabilità civile.
Per il crac Fusillo, quindi, la banca sarà costituita nella doppia veste di responsabile civile e parte civile per il solo danno all’immagine. Nel processo sono imputate 14 persone, tra le quali Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex condirettore generale della Popolare di Bari, otto imprenditori e altri ex dirigenti dell’istituto di credito, tra i quali l’ex ad Giorgio Papa.
(ANSA).