Il terreno scelto dal vicepremier Matteo Salvini è quello caldo della capitanata. La data c’è: 16 maggio. Giovedì prossimo, quindi, il leader del Carroccio scenderà in terra dauna per supportare la corsa agli euroscranni di Massimo Casanova, l’imprenditore romagnolo con depandance turistica e residenza a Lesina, diventata il buen retiro del ministro degli Interni nell’estate dell’anno scorso.
Salvini, nel Foggiano, sta continuando a macinare consensi, iniziando dall’ex sindaco di Andria, Nicola Giorgino, che da qualche tempo, dopo l’imboscata di Forza Italia, non dirige più il capoluogo della Bat. E poi c’è l’ormai noto alle cronache endorsement dell’assessore della giunta Emiliano, Leo di Gioia, che qualche giorno fa ha appoggiato pubblicamente la candidatura di Casanova.
Ma c’è un altro tema che il vicepremier potrebbe affrontare nella sua calata nelle Puglie: il nodo Caroppo. Dopo averlo fatto fuori da coordinatore regionale – probabilmente per la sua intransigenza ad accogliere transfughi provenienti da altri partiti, o forse perchè nessuno dei candidati leghisti alle primarie del centrodestra è uscito vincitore dai seggi -, il numero uno della Lega dovrà decidere cosa fare con lui visto che in più occasioni il consigliere regionale e capogruppo di via Gentile ha manifestato l’intenzione di candidarsi alla presidenza per le elezioni del prossimo anno. Ma che Salvini scenda fin giù in Salento al momento è ancora un dato incerto, come incerta è la sua presenza anche nel capoluogo pugliese