“Ci troviamo in una situazione paradossale. Era chiaro dal primo momento che una azienda editoriale non si può gestire con i tempi necessari della giustizia. Non vorrei che intorno alla vicenda di questa testata si stiano giocando altre partite di natura societaria sulla testa dei lavoratori”. Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario nazionale della Fnsi, commentando l’evoluzione della vertenza della Gazzetta del Mezzogiorno, con la proclamazione dello sciopero ad oltranza da parte dell’assemblea della redazione dopo le mancate risposte sul pagamento degli stipendi degli ultimi quattro mesi.
Il 24 settembre scorso, il tribunale di Catania ha sottoposto a sequestro le quote societarie dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, azionista di maggioranza (70%) della Edisud Spa società editrice del quotidiano che vanta oltre 131 anni di storia.
In una lettera al lettori pubblicata sul quotidiano odierno, i giornalisti spiegano che non si tratta “di uno sciopero di qualche giorno, ma di uno sciopero a oltranza proclamato dall’assemblea di redazione. Il motivo è presto detto: “Siamo stanchi di essere umiliati. Stanchi di una situazione che si protrae ormai dallo scorso mese di ottobre e che, malgrado il nostro impegno e il nostro spirito di sacrificio per garantire la presenza del quotidiano in edicola, ha visto costantemente calpestata la nostra dignità”.
All’incontro di questa mattina nella sede pugliese dell’Ordine dei Giornalisti, hanno preso parte Giuseppe Martellotta, segretario dell’Assostampa di Puglia, e il Cdr della Gazzetta.
“C’è una aggravante – ha aggiunto Lorusso – ed è costituita dal fatto che chi è stato investito della amministrazione giudiziaria continua a non dare le risposte che si è impegnato a dare. Già dal 18 febbraio scorso, in un incontro a Catania con gli organi della procedura, abbiamo chiesto ai giudici chiarezza sui tempi dei pagamenti delle retribuzioni, la nomina di un Cda, risposte su un piano temporaneo di contenimento dei costi del lavoro. Siamo al 2 di marzo e gli unici contatti che ho con gli amministratori giudiziari sono immediatamente successivi ad atti compiuti dal sottoscritto o dalla redazione”.
“Ho fatto rilevare che si continua a girare a vuoto. Ci sono due manifestazioni di interesse non vincolanti, una proposta vincolante di acquisto depositata. Cari commissari volete dare almeno risposte agli imprenditori interessati?”. Lorusso ha anche fatto sapere che c’è la disponibilità ad un confronto con la Fieg, e al riguardo ha specificato che sarà disponibile se avverrà “con i vertici e non con figure di secondo piano”.