Più di 5mila persone provenienti da tutta la Puglia hanno partecipato questa mattina a Brindisi alla marcia organizzata da Libera in occasione della Giornata della Memoria. Il fratello di Giuseppe Mizzi, assassinato per errore nel marzo 2011 nel quartiere Carbonara, e il papà di Michele Fazio, caduto sotto i colpi di pistola a Bari Vecchia nell’estate 2001, sono in testa al corteo insieme ai familiari delle vittime innocenti di mafia.
Accanto a loro ci sono – tra gli altri – le vedove dei fratelli Luigi e Aurelio Luciani, uccisi nell’agosto 2017 a San Marco in Lamis, e i genitori di Gaetano Marchitelli, che a quindici anni morì in un regolamento di conti a Bari. E poi i parenti di Nicola Ruffo, il ferroviere ucciso dai rapinatori a Bari nel 1974, e i familiari del piccolo Domenico Petruzzelli, morto nella strage di Palagiano di cinque anni fa.
Anche il Comune di Bari ha partecipato alla marcia con l’assessore alle Politiche educative e giovanili Paola Romano.
“È un onore partecipare a questo grande momento di mobilitazione collettiva in rappresentanza della mia città – ha commentato Paola Romano -. Quella di oggi non è una semplice marcia di sensibilizzazione rispetto al tema delle vittime di mafia, essere qui significa testimoniare. Testimoniare in favore dei cittadini per bene, che si ribellano alle logiche mafiose e che spesso si sentono soli in questa lotta. Essere qui significa per me, da cittadina e da amministratrice, schierarsi dalla parte di chi non si piega e non cede. Io credo che gli amministratori debbano sentire la presenza qui oggi come un dovere, nei confronti dei nostri concittadini e del Paese in cui siamo cresciuti. Insieme a noi ci sono, in marcia, tanti bambini e tanti ragazzi che forse nella loro vita non hanno incontrato mai le mafie e non ne conoscono il pericolo, ma credo che la loro presenza sia ancora più importante, perché in questo modo si creano gli anticorpi per una società più forte”.