Campagna olearia drammatica per la Puglia. La somma dei due eventi che hanno caratterizzato l’ultima annata, le gelate della scorsa primavera e l’attacco della mosca in estate, hanno danneggiato notevolmente il comparto. Ed ora si aggiungono i danni da maltempo, che ha flagellato in particolare il Barese, il Foggiano e il Salento. A denunciarlo è Confagricoltura Puglia, che sta elaborando le prime stime sulla produzione 2018-2019 dell’olio d’oliva. “Il primo dato evidente – spiega Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia – è stata la durata della raccolta, mai così breve come quest’anno”. La quantità di prodotto da raccogliere è dunque esigua. “Le aziende che hanno subito le gelate di febbraio e marzo – afferma il presidente di Confagricoltura – hanno perso oltre il 90 per cento del prodotto”. Basti pensare che, aziende medio-grande dell’andriese normalmente in grado di produrre 9-10mila tonnellate, quest’anno hanno già chiuso la raccolta con meno di 150 quintali. Aziende grandi, con produzioni d’eccellenza che quest’anno aspiravano a raggiungere i 30mila quintali, si sono fermate a 200. Per le imprese situate lungo la fascia adriatica, che non sono state toccate dalle gelate, a metterci lo zampino quest’anno è stata la mosca, il cui attacco determinerà un declassamento di molta parte dell’olio extravergine d’oliva pugliese a olio vergine o addirittura lampante.
ATTENZIONE AI PREZZI DELL’EXTRAVERGINE
La tendenza registrata da IsmeaMercati è al rialzo per il prezzo dell’olio extravergine di oliva di Puglia. La Puglia, insieme con la Sicilia, è la regione in cui si registrano i maggiori aumenti. Per l’olio extravergine di oliva, sulla piazza di Bari il prezzo si assesta a 5,26 €/kg, con un rialzo rispetto alla precedente rilevazione settimanale del 3,7%, mentre rispetto a un anno fa, la perdita è quantificabile nell’1,3%. Sulle piazze di Brindisi, Lecce e Taranto, il prezzo dell’Evo aumenta del 3,4% per un valore di 4,60 €/kg, ma la perdita rispetto all’anno scorso è dell’11,5%. Stabile la piazza di Bisceglie, dove il prezzo è fermo a 5,08 €/kg (con una perdita rispetto allo stesso periodo del 2017 del 6%). Stabili i prezzi dell’olio lampante: sulle tre piazze pugliesi di rilevazione Ismea – Brindisi, Lecce e Taranto – il prezzo non registra movimenti significativi attestandosi sui 2,05 €/kg. Tende a salire invece il prezzo dell’olio vergine d’oliva, con rialzi in Puglia del 7,1%, per un valore di 3,00 €/kg (la perdita sulla precedente campagna è del 17,8%). Non va meglio per le Dop. Il Terra di Bari, si assesta su 5,10 €/kg, con un calo rispetto al 2017 del 5,6%. Si mantengono invece in equilibrio in Puglia le piazze di rilevazione degli olii raffinati, semiraffinati e la sansa (per quest’ultima la variazione sull’anno precedente tocca quota -32,7%). Per l’olio extravergine di oliva di provenienza estera invece, il prezzo si stabilizza a Bari a 2,98 €/kg, con una perdita di valore rispetto all’anno precedente del 28,2 %.