Concussione, tentata violenza e violenza sessuale aggravata ai danni di studentesse: con queste accuse la procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per il docente universitario barese Fabrizio Volpe. I fatti contestati sarebbero quelli avvenuti tra il 2011 e il 2015 Sesso e soldi per superare esami, almeno nelle avances del prof, con la minaccia di vedersi bocciare e tornare agli appelli successivi in caso di diniego e di influenzare negativamente la carriera scolastica delle allieve attraverso il proprio ruolo in ambito accademico. A ricostruire la dinamica, tra le pareti dell’Ateneo barese, le indagini del pm Marco D’Agostino: il professore, titolare della cattedra di Diritto civile del dipartimento di Giurisprudenza, avrebbe costretto, secondo gli inquirenti, “in più occasioni” – nel periodo temporale tra maggio 2014 e gennaio 2015 – una 23enne a subire atti sessuali nel suo studio professionale privato. Non una sfumata allusione ma un preciso riferimento all’impossibilità di proseguire gli studi in caso contrario. Rifiuto davanti al quale avrebbe rilanciato con la promessa di 500 euro ad esame. Stesso metodo utilizzato per l’appello di Diritto civile, in occasione del quale “dopo aver tentato nuovamente di abusare sessualmente della ragazza”, l’uomo si sarebbe fatto consegnare la somma di 1.000 euro in contanti. Già tre anni prima – raccontano le stesse indagini – un altro caso simile, ai danni di una 20enne al primo anno di Giurisprudenza alle prese con l’esame di istituzioni di diritto privato. Nessuna concessione da parte di lei e la bocciatura nella sessione supervisionata dal 46enne.