Secondo l’accusa, avrebbero messo su un vero e proprio sistema fatto di logiche clientelari, tramite il quale si decideva chi assumere nelle società a servizio del comune, pilotando le gare d’appalto, chiedendo tangenti e intimidendo avversari politici e oppositori interni alla maggioranza.
Il prossimo 27 giugno inizierà il processo ai 14 imputati del procedimento che nel dicembre del 2014 portò alla caduta del governo di Trani guidato dal sindaco Luigi Riserbato e che ha coinvolto altre 19 persone.
Due i filoni di indagine poi riuniti: il primo vedeva al centro l’appalto per la vigilanza degli immobili comunali aggiudicata “illecitamente”, secondo l’accusa, nel 2013 alla società palermitana “Sicurcenter”; il secondo aveva fatto emergere l’esistenza di un’associazione a delinquere che avrebbe distratto somme dalle casse del Comune mediante la realizzazione di un sofisticato sistema che alterava le procedure contabili ed interferiva nell’iter di affidamento dei servizi comunali.
Alla sbarra ci saranno ‘ex sindaco Luigi Riserbato (per il quale è venuta meno l’accusa di associazione a delinquere, oltre che di truffa e concussione politica che gli erano costati gli arresti domiciliari), l’ex vicesindaco Giuseppe Di Marzio (Forza Italia), l’ex amministratore unico di Amiu Antonello Ruggiero, gli ex consiglieri comunali Nicola Damascelli (lista Schittulli) e Maurizio Musci (Forza Italia), il funzionario comunale ex responsabile dell’ufficio appalti Edoardo Savoiardo, l’ex segretario generale del comune Pasquale Mazzone, Nicola Lisi, della Sicurcenter, l’ex responsabile dell’ufficio ragioneria Sergio De Feudis, l’ex dirigente della sesta ripartizione nonché ex comandante della Polizia Municipale di Trani Antonio Modugno, l’ex presidente della Cooperativa Vigilanza Notturna Tranese Vincenzo Giachetti, gli ex dirigenti del Comune Luca Francesco Paolo Russo e Domenico Guidotti, Carlo Addamiano, ex dipendente della cooperativa “Un amico per Trani”.
Contestate, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere (caduta per il sindaco, il suo vice e altre 4 persone), peculato, concussione, falso materiale, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.