Un invito personale a sottoporsi a opportuni approfondimenti miranti ad individuare eventuali forme tumorali che non abbiano ancora indotto alcuna sintomatologia. E’ il motivo per il quale la direzione dell’Istituto oncologico Giovanni Paolo II ha chiesto al sindaco di Bari l’elenco dei residenti della palazzina di viale Archimede 16, al quartiere Japigia.
Da anni è stato posto il sospetto che non meglio definiti contaminanti ambientali abbiano determinato nelle famiglie residenti in tale edificio una incidenza di forme tumorali molto maggiore rispetto alla media della popolazione.
Sin da dicembre 2018, il presidente Michele Emiliano ha invitato i cittadini qui residenti ad andare nell’Istituto tumori del capoluogo pugliese, hub di riferimento per la Rete Oncologica regionale, per richiedere senza oneri aggiuntivi, gli approfondimenti diagnostici più appropriati.
“Purtroppo – fanno sapere dalla direzione dell’Istituto – in questi mesi solo una persona si è rivolta alla Direzione aziendale ed ha usufruito di una serie di indagini che, per fortuna, ha escluso la presenza di una malattia oncologica”. Non avendo registrato altri accessi spontanei, d’intesa con il presidente Emiliano, la direzione del Giovanni Paolo II – ha deciso di avviare una procedura che permetta di far pervenire al domicilio delle famiglie esposte un invito a sottoporsi ad una serie di esami definiti da una equipe di Oncologi.
Se gli accessi saranno sufficientemente numerosi si darà vita ad una ricerca su base epidemiologica, di concerto con l’Aress, che permetterà di verificare se il sospetto così diffuso sia realmente basato su un fenomeno numericamente significativo.