Dodici spettacoli, 10.257 spettatori. Questo, nella sintesi dei numeri, il cartellone appena conclusosi del Teatro Verdi di Brindisi di cui si è parlato nella Sala Giunta di Palazzo di Città. L’incontro, a cui hanno partecipato il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, l’amministratore della Fondazione Nuovo Teatro Verdi Nicola Zizzi, il direttore artistico Carmelo Grassi, l’amministratore unico di Brindisi Multiservizi Giovanni Palasciano e la referente per la programmazione teatro ragazzi del Teatro Pubblico Pugliese Adriana Marchitelli, è stata l’occasione per ripercorrere la stagione del politeama brindisino che ha confermato una grande partecipazione di pubblico con una media di 854 spettatori per serata, dato più alto di sempre.
Come picco storico è anche nel rapporto tra incassi e cachet delle compagnie, un indicatore che si attesta al 138,82%, trend in crescita alla luce del 131,30% della stagione 2017-18 e del 41% che indica la media nazionale. Dunque, numeri che ispirano soddisfazione per l’esito delle scelte artistiche, che si sono rivelate in linea con le attese del pubblico: tutto questo mentre a livello nazionale il teatro prova a fidelizzare gli spettatori e in particolare i giovanissimi non nascondono la propria disaffezione. Brindisi va controcorrente e il Teatro Verdi mantiene il suo ruolo grazie a un’offerta che per tradizione segue una strada ricca d’incroci tra generi e stili. Conclusi gli spettacoli in cartellone, la stagione della sala brindisina sfoglia due attesissimi titoli fuoriprogramma: si comincia domenica 31 marzo alle 20.30 con «Momenti di trascurabile (in)felicità», lo spettacolo con Francesco Piccolo e Pif, un racconto a due voci dedicato alle piccole grandi gioie e alle molteplici e trascurabili (ma non irrilevanti) forme di in/felicità che appartengono al nostro quotidiano, ai (dis)piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i «minuti come fiammiferi nel buio». Un perfido e irresistibile catalogo dell’allegria di vivere; fuori cartellone è anche il concerto di martedì 2 aprile, sempre alle 20.30, dal titolo «PFM canta De André Anniversary», sold out da oltre due mesi, tappa del tour che la storica band milanese, non nuova al pubblico di Brindisi, ha voluto programmare per celebrare il quarantennale dei live «Fabrizio De André e PFM in concerto» e a vent’anni dalla scomparsa del celebre cantautore genovese.
Presentata anche «La scena dei ragazzi», un programma di matinée dedicato al pubblico dei bambini, dai piccoli dell’infanzia fino agli scolari delle primarie. La Fondazione incontra ancora una volta il Teatro Pubblico Pugliese per proporre quattro titoli in rassegna, un viaggio tra i classici nell’universo molteplice della produzione per l’infanzia, tra la magia del sogno, i perché dei più piccoli, l’amico immaginario, il piacere del gioco e le avventure di animali-bambini alla scoperta del mondo che li circonda. Temi come l’amicizia, la paura, l’abbandono, le domande sul senso della vita. «La scena dei ragazzi» offre ai bambini strumenti di conoscenza e confronto con la realtà e occasioni per affrontare gli argomenti studiati in classe con la pratica del teatro. Si tratta di produzioni tutte “made in Puglia” capaci di mettere i linguaggi del teatro al centro dell’immaginario del bambino, stimolandone la creatività e la fantasia: «Vassilissa e la babaracca» (scuola primaria), spettacolo ispirato a uno dei racconti più conosciuti della tradizione russa, «Vassilissa e la Baba Jaga», è immerso nelle atmosfere avventurose caratteristiche di quella cultura, luoghi e personaggi attraverso cui la natura manifesta tutta la propria forza e terribile bellezza; in «Biancaneve, la vera storia» (scuola primaria) i bambini entrano “dietro le quinte” della fiaba e i personaggi si mostrano altalenanti, talvolta buoni e talvolta cattivi, proprio come la vita che impariamo ad affrontare; «Altrimenti arriva l’Uomo Nero» (scuola per l’infanzia) è una storia delicata e divertente nella quale protagonisti sono pupazzi e marionette da tavolo animati e le musiche sottolineano momenti onirici e fantastici; infine, «SeMino» (scuola per l’infanzia) è l’eterna lotta tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, il tempo sospeso tra ciò che vorremmo fare e ciò che riusciamo a fare. Il progetto dello spettacolo nasce dalla ricerca di forme alternative e innovative di educazione ambientale.