Usavano minorenni per trasportare e consegnare droga: scacco allo spaccio biscegliese

Avevano messo su una vera e propria centrale dello spaccio i due coniugi che, approfittando dell’ingenuità e insospettabilità dei propri figli minorenni, li costringevano a trasportare la droga, a occultarla in occasione delle perquisizioni per eludere i controlli e perfino a cederla direttamente agli acquirenti.
Marito e moglie sono tra i 28 soggetti raggiunti dalle misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Trani Maria Grazia Caserta su richiesta del pm Marcello Catalano a carico di altrettanti indagati, tutti maggiorenni, (15 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 9 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), a seguito di una complessa e laboriosa attività investigativa che ha disvelato l’esistenza di un florido mercato di droga nel cuore di Bisceglie.
L’attività, denominata “Educazione Criminale” per il particolare il coinvolgimento di minorenni al trasporto e allo spaccio di droga da parte dei loro genitori, ha preso il via dall’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco verso l’abitazione di uno dei principali indagati (all’epoca già sorvegliato speciale) avvenuta la notte del 6 febbraio 2017. Un atto intimidatorio le cui cause, legate alla contesa del mercato illecito nel centro storico biscegliese, non erano sfuggite all’attività dei Carabinieri i quali dunque hanno cominciato a investigare.
Copiosa la raccolta probatoria che ha sostenuto i provvedimenti cautelari.
Nel dare riscontro alle attività tecniche, infatti, i militari hanno proceduto all’arresto di 12 persone per detenzione di armi e sostanze stupefacenti, al sequestro di due pistole con matricola abrasa, di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di ogni genere (complessivamente 12 chili di hashish, 12 chili di marijuana, 900 grammi di eroina e 500 di cocaina), nonché alla segnalazione di 20 tossicodipendenti fidelizzati al mercato illecito gestito dagli arrestati.
Centinaia le cessioni di droga realizzate dagli indagati – molti dei quali già noti agli inquirenti per i loro precedenti di polizia specifici – che facevano capo a due distinti gruppi criminali operanti in vari punti della città.
Vera e propria centrale di spaccio si è rivelata l’abitazione di due coniugi, i quali, approfittando dell’ingenuità e insospettabilità dei propri figli minorenni, li costringevano a trasportare la droga, ad occultarla in occasione delle perquisizioni per eludere i controlli e perfino a cederla direttamente agli acquirenti.

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