Le attività investigative si sono concluse con l’esecuzione di diverse misure di custodia cautelare nei confronti degli esponenti di vertice ed i fiancheggiatori del clan “Pesce-Pistillo”. L’indagine svolta da polizia e carabinieri, ha ricostruito le attività illegali del gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, mediante acquisto di scorte e di rivendita al dettaglio nella città di Andria. Il gruppo nato nel 2004 con a capo Francesco Pistillo operava mediante il procacciamento di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti finanziato mediante la creazione di una cassa comune; il controllo, anche con l’uso delle armi e con le intimidazioni di zone della città di Andria ove esercitare in maniera esclusiva l’illecita cessione al minuto di tali sostanze; la formazione di squadre per lo spaccio dotate di mezzi di trasporto e di comunicazione, vere e proprie squadre attrezzate con apparati ricetrasmittenti che garantivano la protezione da eventuali azioni delle Forze dell’Ordine. Accurata anche la contabilità del gruppo tra costi e ricavi e controlli incrociati al fine di assicurare una equa ripartizione dei proventi illeciti. E ancora quote di profitto ai promotori e ai soci che si trovino o vengano a trovarsi in stato di detenzione. L’associazione operava prevalentemente nella zona del quartiere popolare San Valentino e nella parte antica della città, piazza Manfredi. Il procedimento in questione istauratosi presso la DDA di Bari, parte dalle indagini avviate nel settembre del 2011 e dalle confessioni rese da collaboratori di giustizia che erano ai vertici dell’associazione malavitosa.