E’ arrivato in chiesa a bordo di una Ferrari il bambino di 9 anni, figlio di un boss, che domenica scorsa ha ricevuto il sacramento della prima comunione. L’episodio – a Bari, al quartiere Libertà, ai piedi del sagrato del Redentore -, sta facendo discutere anche sui social, tra chi approva e chi è contrario. A quanto pare, i fatti sono avvenuti in puro stile Casamonica, avrebbe giurato qualcuno dei passanti e testimoni che hanno assistito alla scena.
La notizia è stata riportata dal dorso locale del Corriere della Sera. Il quotidiano riferisce che sempre domenica scorsa, all’esterno della stessa chiesa, un’altra famiglia legata ai clan locali ha organizzato uno spettacolo di fuochi pirotecnici per festeggiare un’altra comunione.
Secondo quanto riferito, il ragazzino arrivato in Ferrari sarebbe figlio di un boss che al momento si trova in carcere e al quale hanno negato il permesso di assistere alla celebrazione. L’arrivo in Ferrari e i fuochi pirotecnici hanno scatenato l’ira del parroco don Antonio D’Angelo che poco prima, nella sua omelia, aveva invitato i fedeli a non spettacolarizzare i sacramenti: “Mai viste cose simili che detesto e non approvo affatto – ha commentato il parroco – non hanno nulla a che vedere con i sacramenti”.
Prende nettamente le distanze anche don Francesco Preite, il direttore dell’attiguo oratorio dei salesiani nel quale ogni giorno incontra decine e decine di bambini e di adolescenti per toglierli dalle insidie della strada: “Simili episodi sono intollerabili perché contrastano con il senso più profondo e religioso. Ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare altri valori”.