Rischiava di essere il secondo carabiniere morto in Puglia nel giro di 15 giorni il tenente che è riuscito a mettersi al riparo dal fuoco proveniente da una Taurus calibro 38 clandestina e con matricola punzonata, impugnata da un 22enne di origini ucraine ma italiano di adozione e già noto alle forze dell’ordine, sottoposto a fermo dai carabinieri.
La sfiorata tragedia a Bisceglie, nella Bat, nel pomeriggio del 25 aprile.
I carabinieri lo hanno individuato dopo aver ricevuto una segnalazione in cui si parlava di un ragazzo armato nelle vicinanze del mercato del pesce. Portatisi sul posto, hanno cercato di fermalo ma non riuscendoci, il 22enne si è dapprima dato a fuga sulla sua bici elettrica e a piedi, e poi ha impugnato la pistola e ha tentato di sparare in direzione del tenente intervenuto. I primi colpi non sono esplosi così il militare ha avuto il tempo di mettersi al riparo senza rispondere a fuoco proprio per la presenza di molta gente per le strade della cittadina costiera.
Il ragazzo così si è dato a precipitosa fuga. L’episodio, però, ha fatto arrivare a Bisceglie altri 60 militari per avviare una caccia all’uomo senza precedenti anche sulla vicina Trani, con perquisizioni e posti di blocco durante i quali sono state identificate 23 persone. Dopo qualche ora il ragazzo è stato individuato in via Andria e si è consegnato ai carabinieri mostrando loro anche dove avesse nascosto l’arma rinvenuta, avvolta in un panno bianco, in un terreno vicino all’ospedale.
Portato in caserma e interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato sottoposto a fermo indiziato di delitto. Intanto è emerso che il 22enne a dicembre scorso è stato vittima di un tentato omicidio perchè colpito da due proiettili, caso che è ancora al vaglio degli inquirenti.