Nel 2018 l’economia della Puglia è cresciuta in misura più contenuta rispetto all’anno precedente e alla media nazionale, registrando il dato più positivo nella crescita del 4,4% delle compravendite immobiliari ma un calo del 2,2% delle esportazioni.
Sono alcuni dei dati dal rapporto annuale della Banca d’Italia sulle Economie regionali. “L’economia pugliese cresce, ma è una crescita lenta. È il quinto anno – spiega Pietro Sambati, direttore della sede di Bari della Banca d’Italia – in cui parliamo di crescita ma quest’anno cresciamo meno dello scorso anno e anche del dato nazionale”.
Se da un lato, però, il dato peggiore del 2018 è quello relativo alle esportazioni, dall’altro il primo trimestre del 2019 registra una inversione di tendenza, con una crescita del settore del 9,7%. Un dato in miglioramento è anche quello dell’occupazione, cresciuta dell’1,8 per cento nel 2018, con un conseguente calo del tasso di disoccupazione da 18,8 al 16%. Le nuove assunzioni, è evidenziato nel rapporto, sono risultate positive anche per le posizioni a tempo indeterminato che non crescevano dal 2015.
Sambati evidenzia che, nonostante alcune variazioni positive, “siamo ancora al di sotto, come reddito e come occupazione, rispetto ai livelli pre-crisi.
Tra i dati più significativi evidenziati nel rapporto c’è il rallentamento del valore aggiunto del settore industriale, passato dal 3,5% del 2017 al 2,1% del 2018 e del calo della produzione nel settore edile (-1,3%). Modesto l’incremento del turismo (+0,5%), sostenuto dalle presenze di stranieri che hanno reso la Puglia, nell’ultimo decennio, la regione italiana con il maggior tasso di crescita (90,4%).