Come da programma del piano di recupero, sono iniziate le operazioni di insufflazione del gasolio dalla Efe Murat, il cargo battente bandiera turca arenatosi ormai una settimana fa a 200 metri dalle coste di Pane e Pomodoro.
Nella giornata di attività da parte dei tecnici olandesi ingaggiati dall’armatore, i lavori si sono susseguiti speditamente e senza danneggiare l’ambiente circostante. Un lungo tubo nero galleggiante sull’acqua ha trasportato 30 metri cubi di liquidi inquinanti fino al motopontone Eliseo, giunto nelle scorse ore da Mola di Bari.
Le operazioni si sono interrotte nel tardo pomeriggio e riprenderanno alle prime luci dell’alba. Mezzi aerei e navali della Guardia Costiera hanno vigilato per garantire nella zona di operazioni la tutela ambientale e la sicurezza della navigazione.
Tutto procede quindi come da cronoprogramma e per completare l’insufflazione dei serbatoi del cargo turco ci vorranno almeno altri 3 giorni salvo complicazioni derivanti dal maltempo che pare tornerà sul capoluogo pugliese nelle prossime ore.
Intanto dal punto di vista giudiziario, resta unico indagato per naufragio colposo e inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione, il comandante del mercantile Kucukyildiz Oral, già ripartito oltre 24 ore fa per la Turchia insieme ai suoi marinai. Il pm Larissa Catella ha firmato la richiesta, inoltrata al gip, di interrogare nella forma dell’incidente probatorio il comandante della nave, proprio per cristallizzare la prova, in questo caso le dichiarazioni, anticipandone l’assunzione rispetto alla fase del processo, per il rischio che l’accertamento diventi irripetibile. Nel caso specifico per il rischio che, l’indagato e i testimoni, già sentiti a sommarie informazioni dopo lo sbarco, una volta lasciata Bari non avrebbero più potuto rendere dichiarazioni utili alle indagini. E forse così sarà.