Economia

Giochi, Distante (Sapar): “Aumento della tassazione insostenibile per le aziende, Tria si dimetta”

“Il governo ha deciso ancora una volta di colpire il settore dei giochi per trovare ulteriori risorse e mettere a tacere i vertici europei. Un’ulteriore aumento della tassazione mette definitivamente in ginocchio l’intero comparto industriale con gravissime ripercussioni sui lavoratori del settore che nel breve periodo si ritroveranno senza lavoro. Questa è una situazione insostenibile e anticostituzionale”. Questo il duro commento di Domenico Distante, presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, a margine delle preannunciate modifiche al testo della manovra di Bilancio contenute nel maxiemendamento che prevedono un’ulteriore  aumento del Preu per slot e vlt ( oltre a quello già previsto dal decreto dignità)  pari all’1,25 %. “Con questo prelievo forzoso al settore giochi – prosegue Distante – ancora sconosciuto al ministro Tria, il quale in un’intervista a “Porta a Porta” ha dichiarato di non sapere quali siano effettivamente gli apparecchi per il gioco lecito (è rimasto ancora alla denominazione videopoker e macchinette) e per questo dovrebbe dimettersi, si vogliono obbligare i gestori a sostenere per l’ennesima volta non solo un aumento di oneri che inciderà, con le attuali norme, nella misura di oltre il 75% delle somme introitate per le AWP,  ma anche un costo dell’aggiornamento degli apparecchi”. “La situazione – spiega il presidente Sapar – è insostenibile e grottesca, si vuole eliminare la filiera del gioco legale fatta di divieti e di proibizionismo e dall’altra si impongono sconsiderati aumenti della tassazione per far cassa senza conoscere il settore e le aziende che lo compongono”. “Più volte abbiamo chiesto incontri interlocutori con il ministro per esporre le ricadute che ulteriori inasprimenti della tassazione avrebbero comportato, ma invano si tassano i giochi per contrastare la ludopatia rifiutandosi di comprendere che cancellare il gioco legale non risolve le problematiche patologiche ma lascia terreno fertile al gioco illecito, non controllabile e non gestibile”. “Le conseguenze di questo atto di forza – preannuncia Distante – saranno tutte a danno delle piccole, medie imprese e dei suoi occupati, la cui attività è seriamente compromessa da normative regionali che limitano la libertà d’impresa con l’introduzione di distanziometri e orari. Gli stessi gestori andrebbero tutelati rispetto ai contratti vessatori dei concessionari che attualmente sono liberi di rescindere contratti cancellando attività di aziende che operano da decenni”.“Siamo ancora in tempo per un confronto costruttivo – conclude il presidente Sapar – chiediamo l’eliminazione dell’emendamento facendo appello al governo per l’apertura di un tavolo tecnico, ma siamo altrettanto determinati a tutelare le piccole e medie imprese e i loro occupati. Per questo chiamo a raccolta tutte le associazioni per fare fronte comune e unirci per la salvaguardia dei gestori e dell’occupazione”.

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