Attualità

Gli ultimi 55 giorni di Moro in una mostra in Regione

“Il Paese in ansia per Moro e unito contro i terroristi”: venerdì 17 marzo, il giorno dopo la strage di via Fani e il sequestro del presidente della DC, “La Gazzetta del Mezzogiorno” dedicava la prima pagina all’impatto della notizia sul Paese e alla reazione degli italiani, scesi in piazza dietro le bandiere di partiti e sindacati a fermare civilmente il terrorismo, nella consapevolezza che la tenuta della democrazia fosse a rischio, in Italia, come mai prima dal secondo dopoguerra.
La cronaca di 55 giorni di speranze, di tentativi vani e di angoscia ricorre nelle prime e ultime pagine del quotidiano pugliese, riprodotte negli 84 pannelli allestiti nell’agorà della nuova sede del Consiglio regionale pugliese, a Bari. Articoli sulla prigionia dello statista e non solo: sull’uomo di Stato, sull’impegno dell’Assemblea pugliese nel tenere vivo il suo pensiero e sulle verità accertate dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul Caso Moro.
Perché la prima vittima è stata la verità, in quella vicenda, si è sentito ripetere nel corso della cerimonia inaugurale della mostra, “Aldo Moro: per ricordare”, che resterà aperta fino alla prima decade di maggio, nel palazzo di via Gentile.
16 marzo – 9 maggio 1978, sono i giorni difficili per il Paese che il percorso della storia e della memoria avviato dal Consiglio regionale cerca di illustrare soprattutto ai giovani. Il significato del progetto era chiaro fin dall’inizio, la sorpresa è venuta dalla partecipazione e dall’attenzione di migliaia di studenti, docenti, studiosi e semplici cittadini, messa in risalto dal presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, nella cerimonia inaugurale. “A distanza di quarant’anni, il sacrificio di Moro, coi suoi terrificanti segreti non ancora svelati, ci ha consentito di leggere negli occhi degli studenti l’incredulità e lo sgomento di chi viene a conoscenza, per la prima volta, di quel periodo tragico”.
Intrecci criminali e politici, nazionali e internazionali, inflissero una ferita al cuore dello Stato. Oltre alla ricostruzione storica – ha aggiunto Loizzo – gli incontri sono anche l’occasione per ricordare le vittime di quella sciagurata stagione e i tanti protagonisti, che in quei tragici anni seppero combattere e sconfiggere il terrorismo, per affermare definitivamente i valori democratici e la libertà”.
La sede scelta è il grande spazio coperto all’ingresso del Consiglio regionale, sotto l’aula consiliare. “Una piazza, un’agorà – ha fatto presente il segretario generale del Consiglio regionale, Domenica Gattulli – metafora dell’incontro dell’Istituzione con i cittadini, in una sede nuova, finalmente funzionale, costruita come un palazzo di vetro: trasparente”.
Anche Moro era trasparente, da qui, come ha messo in risalto il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tomaso, la sua preoccupazione “per un’involuzione dell’informazione, che avrebbe potuto creare molti problemi alla democrazia, per difetto di trasparenza e di verità”. L’opinione pubblica ha dovuto finora subire le verità confezionate a tavolino sulla vicenda Moro: dopotutto, come ripete l’on Gero Grassi nel ciclo di incontri previsto dai progetti, “forse le Brigate Rosse non c’erano nemmeno il giorno in cui Moro è stato ucciso”.
Partner del “percorso” è l’Ufficio Scolastico Regionale: “la verità è libertà – ha sottolineato il direttore Anna Camalleri – per questo cerchiamo di diffondere tra gli studenti la conoscenza di quegli eventi”.
La cerimonia si è conclusa con la consegna di premi, su iniziativa dell’Associazione Consiglieri regionali, a sei componenti del Consiglio regionale della prima legislatura costituente (1970-75) e a tutti i presidenti di Giunte e Consigli regionali, dall’istituzione alla nona legislatura. È un riconoscimento del ruolo svolto in mezzo secolo dalla Regione al servizio dello sviluppo della Puglia, ha osservato il presidente dell’Associazione, Luigi Ferlicchia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.