Il Red, il reddito di dignità della Regione Puglia, è arrivato alla sua versione 3.0. Questa evoluzione comporta una novità: in sostanza si rivolge soltanto a coloro che non abbiano i requisiti per presentare la domanda del Reddito di Cittadinanza.
La misura regionale quindi è rivolta proprio a coloro i quali non potranno accedere a quella nazionale e ai nuclei familiari in condizioni di fragilità, che risultano penalizzati dai criteri di accesso del Reddito di cittadinanza.
Le tipologie di persone alle quali i servizi Sociali professionali dei Comuni pugliesi potranno attivare direttamente la procedura di accesso al ReD 3.0 sono ad esempio un disabile adulto senza supporto familiare, una donna vittima di violenza e senza nucleo di sostegno, persone senza dimora o dimora fittizia al Comune, e genitori senza dimora a seguito della separazione dal coniuge. Sono incluse anche persone che versano in condizione di grave fragilità economica.
La Giunta Regionale ha reso più facile l’accesso e più cospicuo il contributo economico per le famiglie numerose e quelle con almeno 3 figli minorenni.
Per avere l’attivazione del beneficio economico si dovrà fare una domanda on line al Comune di riferimento e sottoscrivere un patto di inclusione. Infatti, il Reddito di Dignità pugliese è “una misura attiva”, vale a dire che “tutti coloro che riceveranno il ReD 3.0 – spiega l’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borraccino – dovranno svolgere un tirocinio, oppure un lavoro di comunità a beneficio del proprio nucleo, del proprio condominio, del proprio quartiere o della propria comunità di riferimento”.