“E’ un’opera architettonica che va protetta e totalmente restaurata. Adesso è diventata di proprietà del Comune di Margherita di Savoia e noi stiamo progettando insieme con il Sindaco non solo il rilancio industriale della salina, che manterrà tutti i posti di lavoro attualmente esistenti, ma di utilizzare queste aree per ospitare attività culturali che supportino la vocazione turistica e termale di questa magnifica città dell’Adriatico”.
La Regione Puglia è pronta a supportare il rilancio della salina di Margherita di Savoia. Ad affermarlo, il governatore Michele Emiliano che ha fatto visita al sito accompagnato dal sindaco del comune del sub appennino dauno, Bernardo Lodispoto che conferma: “Nel giro di tre mesi abbiamo sottoscritto un piano di valorizzazione, con l’assenso di Soprintendenza ai Beni Culturali e Demanio, per destinare questa grandissima opera dell’architetto Pier Luigi Nervi a museo nazionale della Salina con l’acquisizione di un altro capannone per realizzare una sala multimediale naturalistica collegata con la zona umida e con lo spettacolo che presenta all’esterno la nostra salina”.
Emiliano ha subito confermato, a breve ci sarà un incontro con il sindaco e la nuova società che gestisce la salina per chiedere un Piano di investimenti per la sicurezza e il miglioramento occupazionale: “Il sostegno della Regione ci sarà – ha detto – lavoreremo con il Sindaco per sistemare la salina, che è uno spettacolo magnifico da vedere”.
La Salina di Margherita di Savoia è uno degli impianti tra i più grandi di Europa esteso su 4500 ettari, di cui 500 di vasche salanti, il resto costituito da un circuito idraulico di vasche evaporanti. Sono 500mila le tonnellate di sale prodotte in un anno. Questo impianto ha come fonti energetiche principali il vento e il sole, che determinano ogni anno l’evaporazione di 15 milioni di tonnellate di acqua per produrre il sale. La riserva naturale Salina di Margherita di Savoia, è un’area naturale protetta della Puglia istituita nel 1977, una struttura industriale progettata addirittura da Vanvitelli per conto del Regno delle Due Sicilie.