“Non c’è una norma del regolamento regionale 2016 su liste d’attesa e attività a pagamento che sia stata rispettata. E i risultati delle file al Cup si vedono in tutta la loro gravità. Per dimostrarlo abbiamo rivolto sette semplici domande ai direttori generali delle Asl”.
Lo comunicano i consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Donato Pentassuglia e Ruggiero Mennea. “Dopo lo stravolgimento della proposta di legge sulle liste d’attesa – proseguono – abbiamo inviato una lettera ai direttori generali delle Asl, rivolgendo sette domande sull’applicazione del regolamento vigente”.
Le domande dei consiglieri riguardano il numero di accertamenti di inadempienze riscontrate, quanti i casi di disallineamento nei tempi d’attesa tra attività istituzionale e attività libero-professionale; quanti casi di sospensione o di revoca dall’esercizio dell’Alpi nei confronti di singoli operatori; quante verifiche sui presupposti d’autorizzazione della Alpi allargata e quante revocate. E infine, quante attività di verifica sull’esecuzione del regolamento regionale del 2016 sono state promosse dall’assessorato regionale alla Salute.
“Sette domande – concludono i consiglieri – su cui attendiamo urgente risposta, per dimostrare che sulle liste d’attesa non c’è solo il rifiuto di provare altre strade, così come avevamo proposto, ma anche la violazione del regolamento vigente”.