Dapprima avrebbe violentato sessualmente la moglie per mesi. Poi, un giorno, l’avrebbe aggredita ripetutamente con un coltello, avrebbe tentato di strangolarla e l’avrebbe colpita anche con un matterello. La figlia, per proteggere la madre, sarebbe stata a sua volta aggredita fino a quando l’uomo non si è barricato in casa con la piccola.
Per questi episodi risalenti alla fine del 2017, il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha condannato alla pena di 14 anni di reclusione un 44enne di Monopoli imputato per due tentati omicidi aggravati ai danni della moglie 36enne, aggredita violentemente dinanzi alla figlia di 7 anni, per il sequestro di persona della bambina, poi ancora per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della moglie e lesioni personali alla figlia.
Il giudice ha assolto l’imputato da un tentativo di omicidio, ritenendolo assorbito nell’altro episodio di poco successivo, e dal sequestro di persona della figlia. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato nell’aula ‘bunker’ di Bitonto.
I fatti contestati risalgono al 2017. Stando alle indagini della Polizia, coordinate dal pm Simona Filoni, il 44enne per mesi avrebbe picchiato e aggredito sessualmente la moglie, fino al 15 novembre 2017, quando l’avrebbe ripetutamente accoltellata, colpendola anche con una stampella, una stufa elettrica, un matterello, una bottiglia di vetro e poi a mani nude con pugni, schiaffi e calci, tentando di strangolarla e ferendo la bambina, che tentava di difendere la madre, dopo averle strappato i capelli per allontanarla. La donna riuscì a fuggire e chiedere aiuto, mentre il marito si barricò in casa con la figlia fino all’arrivo degli agenti che sfondarono la porta, soccorsero la bambina e arrestarono l’uomo, tuttora detenuto in carcere. Come pene accessorie, il gup ha disposto la revoca della potestà genitoriale e il divieto di avvicinarsi alla moglie anche a pena espiata.