La sentenza del tribunale di Bari lascia invariata la delibera comunale che, nel 2010 stabiliva la proprietà del teatro in capo al Comune. La famiglia Messeni Nemagna aveva chiesto l’annullamento di quella delibera, ma il Tribunale non ha accolto l’istanza per ragioni processuali. In particolare, nel 2010 con quel provvedimento il Comune in autotutela aveva revocato l’adesione al protocollo d’intesa siglato nell’autunno 2002 davanti all’allora ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani. Tale protocollo prevedeva l’obbligo contrattuale della appena costituita Fondazione Petruzzelli di pagare tutti i conti della ricostruzione del teatro distrutto da un incendio nel 1991 e di gestire in cambio il politeama per 40 anni, pagando un canone di 500 mila euro l’anno ai Messeni Nemagna, proprietari della struttura. Tirandosi fuori dal protocollo il Comune si riappropriava così del teatro perché, come prevedevano i
precedenti accordi ottocenteschi, i proprietari non avevamo provveduto alla ricostruzione dopo l’incendio, che era stata invece fatta interamente con fondi pubblici.
Il processo che si è definito in primo grado, e che riunisce tre differenti procedimenti, vede contrapposti da decenni da un lato la famiglia Messeni Nemagna, dall’altro il Comune, la Città Metropolitana di Bari, la Regione, la Fondazione, la presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dei Beni culturali e una class action di centinaia di cittadini baresi che chiedevano che il teatro fosse dichiarato di proprietà della città.