Due operazioni in una quella che ha portato allo smatellamento di due gruppi e dei loro spacciatori diversi e attivi su aree geografiche diverse; “due gruppi quindi non collegati tra loro, ma nei confronti dei quali abbiamo voluto agire in modo contestuale per affinità delittuosa. In questo modo abbiamo sia colpito la criminalità (gli spacciatori sono l’ultimo anello del crimine organizzato e dedito al narcotraffico), che salvaguardato i nostri ragazzi da questi ‘venditori di morte’”.
Così il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, Marco Aquilio, ha illustrato i dettagli dell’operazione “Salus”, vasto blitz antidroga per smantellare due gruppi di spacciatori attivi principalmente sul Gargano (tra San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis) e a Margherita di Savoia.
Diciassette le misure cautelari a carico di soggetti (10 sul Gargano e il resto nel territorio Bat) ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti, per lo più cocaina, hashish e marijuana. Le misure cautelari giungono al termine di due autonome attività investigative. In particolare, i carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo hanno proceduto all’arresto di dieci persone tra San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e San Severo (dove sono stati individuati due fornitori di stupefacente), ritenuti responsabili in concorso tra di loro di detenzione e spaccio di droga. In carcere Pietro Lombardi e del fratello Giovanni Pio (detti “i gemellini”), 29enni di San Giovanni Rotondo.
Le condotte delittuose accertate avevano luogo prevalentemente nelle vicinanze dell’abitazione dei principali indagati, i gemelli Pietro e Giovanni Pio Lombardi (situata poco distante da palazzo di città), e all’interno di un bar della cittadina garganica, divenuti un autentico supermercato della droga (tra gli indagati figura anche il gestore). Le indagini hanno permesso di evidenziare un autentico salto di qualità dei “gemelli” nello specifico settore criminale. Questi, infatti, grazie a privilegiati rapporti con i più importanti fornitori dell’area, avevano acquisito il monopolio dello spaccio di stupefacenti sulla piazza di San Giovanni Rotondo. Dalle attività tecniche è emerso come loro stessi si vantassero del “servizio” offerto ai numerosi clienti, in ordine alla “qualità del prodotto”, tanto che giungevano numerosi acquirenti anche dai comuni limitrofi.
Nel territorio Bat, invece, i carabinieri della compagnia di Cerignola hanno arrestato 7 persone, 5 in carcere e 2 destinatarie di altre misure cautelari. Tutti sono accusati di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. L’indagine è scaturita il 5 giugno 2017, a seguito di un tentativo di omicidio nei confronti di Cosimo Damiano Valentino e Giuseppe Valentino, due degli arrestati.
Le indagini hanno dimostrato, grazie soprattutto all’utilizzo di telecamere nascoste, centinaia di cessioni di sostanze stupefacenti varie: marijuana, hashish e cocaina. La “base operativa” degli indagati era l’abitazione di Cosimo Damiano Valentino, dove quest’ultimo e la moglie, Daniela Pici, custodivano la droga, a cui i pusher giornalmente attingevano per il successivo smercio, soprattutto in via Fornello, via Garibaldi, Lungomare Cristoforo Colombo, piazzetta Belvedere Valerio e via Mongelli. Gli spacciatori, dopo aver prelevato il quantitativo di droga necessario, già confezionato in dosi, lo nascondevano in parte nelle fioriere di piazza Belvedere, in parte dietro un’impalcatura posta di fronte l’ingresso della vicina spiaggia libera, ed in parte sotto la sabbia.