Tutto da rifare, anzi no. Il Tar del Lazio ha annullato il provvedimento con il quale nel settembre 2017 era stato disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Valenzano – centro del Barese a pochi chilometri dal capoluogo – per infiltrazioni della criminalità. La sentenza del Tribunale amministrativo accoglie, difatti, il ricorso presentato dall’ex primo cittadino, Antonio Lomoro. Una polveriera accesa dai tradizionali festeggiamenti in onore di San Rocco, nel settembre 2016. In quell’occasione, si era levata in volo una mongolfiera con tanto di dedica da parte di alcuni presunti boss locali. “Questioni di opportunità politica”, si disse. E gli approfondimenti dopo il polverone portarono poi il Viminale a decretare il liberi tutti per la massima assemblea cittadina, decisione poi prorogata per altri sei mesi nel febbraio scorso. E invece, per il Tar, “la valenza probante di uno dei pilastri argomentativi dell’intero provvedimento”, ovvero il coinvolgimento di alcuni amministratori locali in un’operazione di polizia, risulterebbe “estremamente ridimensionato dagli stessi atti istruttori che ne hanno preceduto l’adozione”. Nel ricorso, peraltro, si cita il lancio del pallone aerostatico in notturna e senza che Sindaco e assessori potessero prevenire i fatti. Affermazione rimasta incontestata. La stessa relazione prefettizia, peraltro, segna l’aspetto negativo della vicenda non in una partecipazione della Giunta o dei suoi singoli rappresentanti alla parte organizzativa ma nel mancato dissociarsi dell’esecutivo dalla questione. Insomma, nessuno scioglimento. Né quella che le carte definiscono “un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi”.