Cultura

World Press Photo 2019 torna al Margherita di Bari

Le emozioni di uno scatto perfetto, le storie che uniscono il mondo come recita il telo sulla facciata dell’ex mercato del pesce di Bari (piazza Ferrarese), le testimonianze di vita e di luoghi lontanissimi da noi. Anche quest’anno Bari ospita fino al 23 giugno, il World Press Photo, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima fondazione olandese dal 1955.
Bari è tra le prime 10 città al mondo, tra le 100 in 45 Paesi, ad ospitare il Word Press Photo. Un evento sempre più atteso e che di anno in anno si conferma una delle tappe più importanti della primavera del capoluogo pugliese, grazie anche al sostegno di Regione Puglia, Assessorato all’industria turistica e culturale gestione e valorizzazione dei beni culturali e Comune di Bari. L’iniziativa gode inoltre del supporto di Aeroporti di Puglia, Ordine dei Giornalisti di Puglia; Università degli Studi di Bari; Politecnico di Bari e Accademia delle Belle Arti di Bari, oltre che di supporter privati e partner tecnici che ogni anno contribuiscono a rendere possibile questa mostra.
Cime da anni si occupa dell’organizzazione di eventi nazionali ed internazionali, rappresentando uno tra i più importanti exhibition partner in Europa della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, che dopo Bari, esporrà la mostra nelle altre quattro città.
L’allestimento del Teatro Margherita che ospiterà le foto vincitrici del concorso 2019 sarà arricchito quest’anno dalla presenza delle luminarie Paolicelli Design, fortemente volute da Cime per rendere omaggio a una delle tipicità pugliesi. Un mondo tutto da scoprire quello che si aprirà agli occhi del pubblico che, nella serata inaugurale, assisterà anche all’intervento di danza contemporanea e con il cerchio aereo, in una speciale rielaborazione creata ad hoc per questa occasione dalla compagnia ResExtensa di Elisa Barrucchieri.
In mostra a Bari nel Teatro Margherita ci saranno le 140 foto selezionate come immagini che raccontano il 2018. Naturalmente sarà esposta la vincitrice del World Press Photo of The Year 2019 Crying Girl on the Border di John Moore dell’agenzia Getty Image. L’immagine ritrae una bambina honduregna di circa due anni, Yanela, in un pianto disperato mentre sua madre, Sandra Sanchez, che la teneva in braccio, è costretta a metterla a terra mentre viene perquisita da un agente della polizia di frontiera americana al confine con il Messico.
Le foto vincitrici di quest’anno sono state scelte tra le 78.801 fotografie di 4.738 fotografi che hanno partecipato al concorso da 129 Paesi diversi. La giuria che le ha selezionate era presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione del National Geographic che si occupa di contenuti visivi. Tra i giurati c’erano anche il fotografo Neil Aldridge, la curatrice Yumi Goto, il fotografo di Getty Images Nana Kofi Acquah, il responsabile dei progetti speciali di TIME Paul Moakley, la fotogiornalista Alice Martins e la fotogiornalista di Associated Press Maye-e Wong.
La novità di quest’anno all’interno delle categorie premiate è stata l’introduzione del premio World Press Photo Story of the Year assegnato al fotografo “la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto storie fotografiche con eccellenti editing, circa un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2018”. Ad aggiudicarsi la vittoria in questa nuova sezione è stato l’olandese Pieter Ten Hoopen con con il progetto The Migrant Caravan: un foto-racconto, realizzato tra ottobre e novembre scorsi, dedicato all’immigrazione e alla più grande carovana di migranti partita dall’Honduras (e che ha raccolto persone da Nicaragua, El Salvador e Guatemala) e diretta negli Stati Uniti con oltre 7000 persone, tra cui almeno 2.300 bambini (secondo quando affermato dalle agenzie delle Nazioni Unite).
All’interno del Teatro Margherita gli spettatori avranno una sorpresa. Quest’anno infatti Cime ha deciso di ospitare le opere dei vincitori della sezione Digital Storytelling, arrivato alla nona edizione e presentato per il primo anno in Italia e a Bari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.